21 Marzo 2023
Bonomi, fonte Imago economica
Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, ha espresso opinioni positive sul green, ma ha ribadito come l'industria e un suo aggiustamento siano la soluzione principale alla crisi ambientale. Per far sì che l'industria crei posti di lavoro nella transizione ecologica serve che si abbassino le tasse per gli imprenditori, e non degli incentivi: "assumere fa parte del lavoro dell'imprenditore".
In un'intervista di oggi a Rtl, martedì 21 marzo, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha toccato vari argomenti: cuneo fiscale, sostenibilità e assunzioni, parlando di come la svolta green non sia solo un problema economico, ma anche sociale: "è giusta e ineludibile la sostenibilità ambientale ma non si può non tenere conto della sostenibilità sociale che è sostenibilità economica", dichiara, evidenziando come l'Italia si piazzi ai primi posti in molti campi della transizione ecologica.
Ha poi sottolineato come le normative e gli incentivi europei siano spesso poco nitidi o parziali, generando talvolta più danni che benefici: "l'Ue è venuta meno ai presupposti iniziali di questa transizione che è la neutralità tecnologica: dimmi gli obiettivi e poi ognuno decide come arrivarci". Se invece "spingi una tecnologia stai spazzando intere filiere" e "se tu fai queste scelte poi devi avere il coraggio di dire quante persone lasci a casa e come le sostieni".
Carlo Bonomi ha quindi affrontato la questione fiscale, in particolare sulla flat tax "bisogna studiare un sistema che regga", e su questo Confindustria sta pensando a un modello sostenibile: "Nella delega fiscale stiamo parlando di un riordino delle aliquote e non di una flat tax" che "sarà fatta molto probabilmente a fine legislatura", ha aggiunto, osservando che "un sistema corretto dovrebbe essere quello della progressività".
Si è poi espresso sulla creazione dei posti di lavoro per le imprese, dichiarando che assumere è parte del lavoro di un imprenditore, e non servono incentivi a chi lo fa. Ha invece espresso pareri favorevoli a premi per chi "investe e patrimonializza", ha affermato, osservando che "preferirei abbassare le tasse sul lavoro, mettiamo più soldi nelle tasche degli italiani. Abbassiamo il cuneo fiscale"
Sulla formazione e alla risoluzione del fabbisogno di manodopera per i settori italiani, Bonomi ha parlato di immigrazione e di formazione dei giovani, in quanto servono "400mila profili per il lavoro nelle imprese", e "bisogna pensare ad un sistema formativo che vada incontro alle esigenze dell'industria".
"Negli ultimi anni - ha poi osservato il Presidente di Confindustria - abbiamo cambiato 18 ministri e ognuno ha fatto la sua riforma ma ci vogliono 5 anni per completare un percorso formativo", e su questo punto è poi passato al problema demografico: "il paese sta invecchiando. E questo significa mettere in campo politiche sociali e poi affrontare anche il tema dell'immigrazione". Difatti, serve "entrare nelle dinamiche dell'immigrazione" ma "purtroppo siamo un Paese che non entra nel merito e ogni volta che qualcuno parla di immigrazione si viene tacciati di essere xenofobi o xenofili".
Per l'Italia è dunque necessario "Affrontare due linee di immigrazione. Dobbiamo scegliere immigrazione di qualità, come ha fatto la Germania durante il conflitto il Siria, quando poi ha scelto persone con titolo di studio, già avviate nel lavoro. Poi c'è l'altra immigrazione, che va aiutata", ha così concluso.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia