16 Novembre 2022
Dal Golfo di Napoli al Golfo Persico. Dopo un paio di mesi trascorsi nel silenzio più totale, Luigi Di Maio potrebbe tornare sulla scena politica. Non italiana, ma addirittura europea. L’ex ministro degli Esteri sarebbe in corsa per la carica di inviato dell’Ue per le forniture energetiche nel Golfo Persico. Non male, per uno che era scomparso dallo scacchiere nazionale e internazionale dopo il clamoroso flop alle elezioni dello scorso 25 settembre, con l’ex esponente del M5s che è rimasto fuori dal Parlamento a causa dello 0,6% racimolato da Impegno civico. Un ruolo che gli varrà uno stipendio netto di 12.000 euro al mese e una serie di benefit.
“Non commentiamo rumors e, come regola generale, non commentiamo mai procedure in corso nel servizio di azione esterna o nel consiglio”, ha dichiarato Peter Stano, portavoce della Commissione Ue. Fonti anonime che seguono il dossier parlano di ipotesi realistica che l’ex leader di Impegno civico rappresenti l’Ue in un’area cruciale dal punto di vista energetico, quella del Golfo. Tra Di Maio e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, il rapporto è più che buono. E questo è sicuramente un punto a favore per la scelta di Borrell, che potrebbe cadere proprio sul politico italiano, che grazie anche al sostegno dell’ex premier Mario Draghi, sarebbe in pole position tra quattro nomi. Oltre a quello dellìex M5s ci sono anche l'ex ministro degli Esteri cipriota, Markos Kiprianou, un ex capo della diplomazia slovacco e l'ex commissario europeo per le Migrazioni, il greco Dimitris Avramopoulos.
La notizia del possibile incarico a Di Maio ha suscitato le reazioni del centrodestra. L’esponente di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato di aver richiesto un’interrogazione parlamentare sull’eventuale nomina dell’ex inquilino della Farnesina a Commissario Ue nel Golfo Persico. “Ho chiesto di sapere quali siano i criteri per cui è stato ipotizzato il nome di Di Maio e quali competenze lo stesso abbia in materia di energia e se non si ritenga di intervenire facendo presente che il nostro Paese potrebbe mettere a disposizione figure ben più qualificate”, ha detto Gasparri. La Lega, invece, si è mossa a livello europeo. “La notizia, se fosse fondata, avrebbe dell’incredibile”, ha sottolineato l’europarlamentare leghista Paolo Borchia. “Se non altro perché sfuggono ai più i requisiti che lo renderebbero idoneo a ricoprire questo ruolo tanto rilevante quanto delicato. L'utilità di Di Maio in quel posto rischierebbe di essere pari a zero. Per questo ho depositato un’interrogazione proprio a Borrell affinché spieghi quali sono i punti in base ai quali si ritiene che il curriculum vitae di Di Maio sia adeguato per essere proposto per una posizione simile”.
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