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Mattarella-Macron: contatto riservato tra i due. Il ridimensionamento di Trump mette a rischio Salvini

Sarebbe meglio mettere immediatamente Matteo Salvini in condizioni di non nuocere, altrimenti la revisione del PNRR in Europa se la sogna e sul debito non la faranno andare avanti

14 Novembre 2022

Mattarella-Macron: contatto riservato tra i due. Il ridimensionamento di Trump mette a rischio Salvini

Mattarella e Macron (fonte: imagoeconomica)

Con il ridimensionamento di Trump negli USA, i populisti rischiano di perdere il loro "faro" nel mondo. E meglio sarebbe per Giorgia Meloni (se come dice vuole bene al suo paese e non sta giocando, ad es. sui migranti, al "tanto peggio tanto meglio" per distrarre l'opinione pubblica da problemi ben più seri e prioritari o da promesse elettorali impossibili da mantenere) mettere immediatamente Matteo Salvini in condizioni di non nuocere, altrimenti la revisione del PNRR in Europa se la sogna e sul debito non la faranno andare avanti (il ridimensionamento dell'"amico" americano si farà sentire ben presto per entrambi anche se molto di più per il leghista).

Tanto più che secondo Moody's "l’Italia è appena un gradino al di sopra del cosiddetto “non investment grade”, un livello che impedirebbe alla Bce di Christine Lagarde e a molti investitori istituzionali di acquistare i bond sovrani tricolori. Per non parlare poi dei nuovi criteri di ammissione al TPI, il Trasmission Protection Program. Per l'Italia sarebbe impossibile rientrarci.

Una parte rilevante del debito (il 27,6%) è detenuto da non residenti, in gran parte istituzioni finanziarie, fondi di investimento in giro per il mondo. E soltanto il 10 % è detenuto dalla famiglie italiane. Non ci vuole molto con il livello di inflazione che c'è nel Belpaese a far crollare tutto, governo Meloni compreso.

Insomma, la leader di Fratelli d'Italia sta giocando con il fuoco (e quel che è peggio anche con i risparmi degli italiani). Al Quirinale ne sono consapevoli e per questo hanno già attivato nei giorni scorsi la potentissima diplomazia del Colle per provare a metterci una pezza, quantomeno con la Francia (il "capo" avrebbe anche già sentito riservatamente l'omologo dell'Eliseo, Macron). Riannodare i fili con la Francia significa non ritrovarci un domani tutta l'Europa contro pronta a far pagare un conto salatissimo a "les italiens".

Intanto non c’è più il sostegno della BCE (e dopo la litigata con la Francia della Lagarde sarà ancora peggio) e il Tesoro, cioè Giorgetti (l'unico ministro dell'economia al mondo che non spiaccica una parola d'inglese) deve finanziarsi sul mercato. La Banca D’Italia ha già il 25% circa del debito italiano e di più non può fare. Tra l'altro la Banca d’Italia è di proprietà delle banche italiane e quindi più comprano più si indebitano e mettono in crisi la loro stessa liquidità.

Di Marco Antonellis

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