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Migranti, Ue: "Agevolare lo sbarco, è dovere legale". Riparte il braccio di ferro con l'Italia

Il governo Meloni sotto la lente di Bruxelles e Berlino per gli sbarchi selettivi del finesettimana

07 Novembre 2022

Migranti, Ue: "Agevolare lo sbarco, è dovere legale". Ignorato l'appello del Papa

Twitter: peppeprovenzano

Riparte il braccio di ferro tra Italia e l'Ue, anche se in realtà anche Parigi e Berlino che non vogliono sobbarcarsi i profughi si sono espressi in maniera secca sulla questione. La Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che vi è il "dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali". Gli fa eco Berlino la quale dichiara che il "salvataggio in mare dovere morale e giuridico". Ignorato l'appello del Papa che chiedeva all'Ue tra le altre, di non lasciar sola l'Italia.

Migranti, Ue: "Dovere legale agevolare sbarco" e ignora l'appello del Papa

"Tutti collaborino con nuovo governo per il bene dell'Italia", aveva esortato il Papa sulla questione dei migranti, ma nessuno sembra volersene fare carico. "Ok salvare vite, ma l'Ue deve partecipare", anche se così non è. Parigi nei giorni scorsi ha già annunciato un aiuto a metà riguardo l'ospitalità dei migranti, ma solo se prima l'Italia avesse effettuato le operazioni di sbarco, mentre da Berlino continuano a bacchettare.

Il cosiddetto sbarco "selettivo" dei migranti sulla Geo Barents e Humanity 1 non è piaciuto all'Ue e alla Germania, per cui "è importante che siano salvate tutte le persone e che possano arrivare a terra", ha richiamato la portavoce del ministero degli Esteri di Berlino, Sabine Sasse. Per la Commissione in base alle leggi internazionali è necessario "minimizzare il tempo che le persone passano in mare".

Joachim Ebeling, il comandante della nave battente bandiera tedesca, nella giornata di ieri domenica 6 novembre aveva annunciato di non voler lasciare il porto di Catania. Il motivo sarebbe da ricerca nella violazione di "una serie infinita di leggi e convenzioni internazionali", mentre è atteso per oggi il ricorso della ong al Tar del Lazio contro il decreto del governo Meloni. Oltre a questo atteso anche un procedimento urgente davanti al tribunale civile di Catania.

Di Ivan Vito

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