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Governo Meloni, il primo decreto legge contiene "norma anti rave", il Premier: "Stop lassismo statale”

Governo Meloni firma il primo decreto che introduce "mascherine solo in ospedale" e il reato di rave party": sei anni di reclusione per chi li organizza e obbligo di confisca

01 Novembre 2022

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Organizzare o partecipare ai rave party sotto al Governo Meloni "costa caro", il primo decreto legge che introduce la norma "anti rave party" prevede infatti 10 mila euro di multa a chi li organizza e il carcere fino a 6 anni. Introdotta anche la "sorveglianza speciale", che dovrebbe tradursi in una sorta di carcere domiciliare. In realtà non funziona nemmeno la sorveglianza col braccialetto elettronico, come dimostrano i dati sui femminicidi perpetrati da uomini che erano sorvegliati e raggiunti già da un decreto di allontanamento. Ma il punto che solleva polemiche è che in questo caso a essere intercettati sarebbero i ragazzini. Tajani blocca Piantedosi: "Non possiamo intercettare i ragazzini"

D’ora in poi chi vorrà organizzare rave illegali dovrà tener conto di quanto previsto dall’articolo 434 bis del Codice penale. È il nuovo reato varato con decreto legge da contestare anche a chi solo partecipa (ma con pena diminuita): in più di 50 persone si configura l’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico, l’incolumità e la salute pubblica.

Governo Meloni, la "norma anti rave" prevede 6 anni di galera

Gli organizzatori rischiano da tre a sei anni di reclusione, con multa da mille a diecimila euro e la misura della sorveglianza speciale. Obbligatoria la confisca di tutto ciò che viene utilizzato per l’evento: veicoli, amplificatori, impianti stereo, strumenti musicali, strutture per il palco e altro. A illustrare la norma, poche ore dopo lo sgombero del capannone del maxi-rave alle porte di Modena, è il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, mentre l’ex collega alla Giustizia Andrea Orlando (Pd) avverte: "Attenzione, pene spropositate e la norma potrebbe valere anche per altro".

Meloni: “Con norma anti-rave stop a lassismo dello Stato”

Dalla norma anti-rave "ci aspettiamo di non essere diversi dalle altre nazioni d'Europa: quando ci fu il rave di Viterbo la cosa che mi colpì molto è che queste migliaia di persone erano arrivate in Italia e organizzato questo rave, con due morti e la devastazione di un'area protetta: arrivavano da tutta Europa e si erano organizzati con delle chat. Ho immaginato la scena di queste simpatiche persone che decisero di venire in Italia perché l'impressione che ha dato lo Stato è stato di lassismo sul tema del rispetto delle regole e della legalità. Qui quel rave si sarebbe potuto celebrare e in altre nazioni no". Lo ha detto in conferenza stampa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  

"Quelle persone - ha aggiunto - rimasero lì per 48-72 ore, andarono via da sole, di loro sponte, dopo giorni, come se lo Stato non esistesse. Il segnale che voglio dare è che l'Italia non è più la nazione in cui si va quando c'è da delinquere perché qua siamo meno attenti". Se poi, nonostante la norma, "accadrà ancora, vedremo come si può ancora migliorare. Abbiamo già dato il messaggio chiaro che Italia interviene e risponde e può essere un deterrente per chi crede di avere vita facile".

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