16 Ottobre 2022
La data di oggi, 16 ottobre, è ricordata per essere stata quella della deportazione dei ebrei di Roma. Giorgia Meloni, papabile nuova presidente del consiglio, si è espressa così in tal senso. "Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l'Italia una giornata tragica, buia e insanabile. Quella mattina, pochi minuti dopo le 5.00, la vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa. Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini".
Meloni continua: "Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo". Le fa eco il neo presidente del Senato Ignazio La Russa, criticato aspramente in questi giorni per il suo passato e le sue ideologie.
"Il rastrellamento del ghetto di Roma rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia. Quel giorno, oltre mille persone tra donne, uomini e bambini furono strappate ai loro affetti e deportate al campo di sterminio di Auschwitz. Solo 16 di loro fecero ritorno. È compito di tutti, a cominciare dalle più alte istituzioni, tramandarne il ricordo affinché in futuro non si ripetano mai più simili tragedie. Alla comunità ebraica, oggi come sempre, la mia sincera vicinanza".
Come ricordato dalla leader di Fdi, il 16 ottobre 1943 è un giorno storico per la memoria degli italiani. Viene chiamato il "sabato nero". Alle 5.15 del mattino le SS invadono le strade del Portico d'Ottavia e rastrellano 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini. Due giorni più tardi, diciotto vagoni piombati partiranno dalla stazione Tiburtina. Arrivano al campo di concentramento di Auschwitz sei giorni dopo, in territorio polacco. Solo quindici uomini e una donna (Settimia Spizzichino) ritorneranno a casa dalla Polonia. Nessuno dei duecento bambini è mai tornato.
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