22 Agosto 2022
Fonte: Imagoeconomica
Gli ultimi sondaggi politici elettorali mostrano che la coalizione di centrodestra formata da Lega, FdI e FI in netto vantaggio sui principali avversari. In testa c'è sempre il partito guidato da Giorgia Meloni, la quale, da sola, può vantare metà dei voti che, se si votasse oggi, la coalizione si accaparrerebbe alle prossime elezioni 2022. FdI si aggira tra il 22% e il 24%. Il Pd resta primo partito, con una percentuali che si attestano tra il 24,2% e il 25%, ma naviga praticamente da solo, dato che i suoi alleati non riescono a superare il 5%. L'Alleanza Sinistra Verde si attesta al 3,9%, mentre Impegno Civico del ministro degli Esteri Luigi Di Maio si ferma a un misero 0,9%. Meloni invece può contare su alleati - forse ingombranti - ma con numeri nettamente migliori.
La fine del Governo targato Mario Draghi sembra aver portato molto bene al Centrodestra. Se si votasse oggi, infatti, Lega, FdI e Forza Italia vincerebbero a mani basse le elezioni, stando almeno agli ultimi sondaggi politici elettorali. Del partito guidato da Giorgia Meloni abbiamo già parlato, concentriamoci dunque sui suoi principali alleati. La Lega di Matteo Salvini risulta in crescita e si attesta tra il 13,6% e il 16,4%, a seconda del sondaggio di riferimento. Bene anche FI, la quale, pur rimanendo lontana dai fasti di un tempo, galleggia tra il 7% e il 10%.
Se si votasse oggi, dunque, vincerebbe la coalizione di centrodestra con Fratelli d'Italia che - stando agli accordi dell'alleanza - avrebbe diritto a esprimere il proprio candidato premier. E questo potrebbe essere proprio la leader del partito Giorgia Meloni, che ha già ricevuto il "benestare" di Silvio Berlusconi, leader e fondatore di Forza Italia - nonché quattro volte Presidente del Consiglio.
Il Pd resta il primo partito, con le percentuali prima esaminate. I suoi alleati, tuttavia, sono in calo e ben lontani dalle cifre che possono vantare gli alleati di Giorgia Meloni. L'Alleanza Sinistra Verde, come già accennato, è al 3,9% mentre Impegno Civico di Luigi Di Maio non arriva nemmeno all'1%. +Europa di Emma Bonino e Benedetto della Vedova - rimasta nella coalizione dopo l'addio di Carlo Calenda - si attesta tra l'1,8% e il 2,1%. Il totale della coalizione si attesta poco sopra al 30%, sotto di ben 15 punti percentuali rispetto al centrodestra unito.
Male il Movimento 5 stelle, etichettato come il colpevole della caduta del Governo targato Mario Draghi. Il partito guidato da Giuseppe Conte, che non è riuscito, facendo cadere Draghi, per il momento, a recuperare voti, si attesta al 10% circa. E pensare che, alle ultime elezioni politiche, i grillini erano stati di gran lunga il primo partito d'Italia, raggiungendo la soglia del 30% di preferenze. Questi anni in cui sono stati, a differenza degli altri partiti, sempre al Governo, sembrano aver pesato. Come del resto hanno pesato - e stanno pesando tutt'ora - le spaccature interne.
L'alleanza tra Azione e Italia Viva, nata dopo la "diserzione" di Carlo Calenda col Pd, non raggiunge i risultati sperati. I due, assieme, si attestano poco sopra il 5%. Se le cose dovessero andare così, sarebbe un grande smacco soprattutto per l'ex Premier Matteo Renzi.
Risulta invece essere in crescita, seppur di poco, Italexit di Paragone, che raggiunge il 2,4%. L'ex giornalista può contare, in questo momento, su un prezioso alleato Giovanni Frajese. In calo all’1% Alternativa per l’Italia di Adinolfi, ancora più sotto Unione Popolare, lista che riunisce diverse formazioni di sinistra radicale. Italia Sovrana e Popolare – composta dal PC di Rizzo - rimane stabile, ma sempre sotto all'1%, precisamente allo 0,8%.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia