Il guitto Zelensky al Forum TEH Ambrosetti di Cernobbio: senza controparte russa e senza fare cenno a Gaza, il trionfo della propaganda

Si è svolto in questi giorni il forum "the european house Ambrosetti" a Cernobbio. Il forum è stato aperto dall'immarcescibile guitto Zelensky, attore Nato e prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood. Ovviamente non è stata invitata alcuna controparte russa per riequilibrare e per dare la parvenza di pluralità. Peraltro non si è fatto nemmeno un cenno a Gaza. In questo modo, il forum di Cernobbio ha rappresentato plasticamente la propaganda oggi imperante nello spazio alienato e allineato dell'Unione Europea, tempio vuoto che santifica il turbocapitalismo sans frontières. Riflettori sull’Ucraina, luci spente su Gaza: il trionfo dell'ipocrisia europeisticamente corretta. Il guitto di Kiev, come sempre, ha provato a fare la voce grossa e a presentarsi come eroe dei due mondi, avventurandosi temerariamente a sostenere quanto segue: "ci stiamo preparando per fermare la Russia". Parole in libertà, al cui cospetto gli astanti non hanno avuto nulla da obiettare. Nemmeno una fragorosa risata, come sarebbe stato lecito aspettarsi. Sotto l'egida dei cosiddetti volenterosi europei, rectius volenterosi guerrafondai europei, continua la penosa narrazione per cui l'Unione Europea deve supportare le irragionevoli ragioni del guitto, ormai abbandonato da tutti, solo con il cerino in mano. Solo l'Unione Europea continua follemente a dargli fiducia e credibilità, fingendo di non vedere che l'attore Nato è il principale responsabile della continuazione a oltranza di questa guerra fratricida, che continua a produrre rovine su rovine, cadaveri su cadaveri. Come non ci stanchiamo di ribadire, il guitto di Kiev non si sta battendo per difendere la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina, ma le sta sacrificando sull'altare dell'imperialismo dell'uccidente liberal-atlantista. La situazione continua a essere tragica e continua ugualmente a non avere nulla di serio. L'Unione Europea si conferma per quello che è, la casa della propaganda senza frontiere.

Di Diego Fusaro