04 Agosto 2022
Elezioni, Matteo Renzi si candida in 5 città per salvare Italia Viva. Ecco quali sono. Matteo Renzi ha già chiarito che correrà da solo alle prossime elezioni con la sua Italia Viva. Ma la scalata, perchè di questo si parla, non sarà semplice per l'ex premier che ha deciso di rimboccarsi le maniche e preparare una candidatura in cinque città. Il retroscena è riportato da "Repubblica".
La "sua" Firenze, Roma, Milano, Napoli e Torino. Queste le 5 città in cui prepara la candidatura Matteo Renzi. Obiettivo: un milione di voti, vale a dire la soglia sufficiente per superare il 3% ed approdare in Parlamento. Renzi si prepara a coinvolgere alcuni dei suoi big in Toscana per racimolare almeno il 10%. Tra questi: Stefania Saccardi, Alessandro Cosimi e Nicola Danti. Se ci riesce, insieme a lui ci saranno dei fedelissimi distribuiti così: 8-10 deputati e 3-5 senatori.
Renzi ha rifiutato il "diritto di tribuna" accettato da Luigi Di Maio (con tanto di smentita da parte del Pd su quest'ultimo). Il leader di Italia Viva, come spiffera ai suoi che si "gioca l'osso del collo". Ed è pronto a fare all-in su questa mossa. Renzi starebbe preparando la candidatura come primo nome nel listino proporzionale. Ma non rinuncerebbe neanche a qualche sfida nell'uninominale.
Oltre a trainare Italia viva, Renzi crede anche di riuscire a prendere qualche voto dalla destra, dopo l'accordo Letta-Calenda. Non è un segreto che l'obiettivo dell'ex premier sarebbe stato creare un unico polo centrista con la collaborazione del leader di Azione, per arrivare "al 10%" e "soffiare voti alla destra", come ha più volte spiegato. Ma l'accordo tra i due leader di partito lo spinge a cercare diverse soluzioni.
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Matteo Renzi ha rifiutato il "diritto di tribuna" che spetterebbe invece a Di Maio nelle liste del Pd, anche se non c'è ancora l'ufficialità. L'ex premier ne ha parlato su Facebook: "Un posto garantito come capolista del PD a tutti i leader dei partiti in coalizione. Così sono sicuri di entrare in Parlamento. Lo hanno proposto anche a noi. Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del PD, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov’è? Ho lasciato il PD perché non condividevo le idee di quel gruppo dirigente".
"Io non mi faccio adesso candidare da quel partito per salvare una poltrona. Le idee valgono più dei posti. Per me la politica è un ideale, non un centro per l’impiego".
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