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Dimissioni Draghi, Lega e Forza Italia chiudono al M5s: "Non si può più contare su di loro"

Di Maio "Andare avanti è difficile". E Renzi lancia petizione per il bis

15 Luglio 2022

Dimissioni Draghi, Lega e Forza Italia chiudono al M5s: "Non si può più contare su di loro"

Fonte: lapresse.it

Lega e Forza Italia chiudono al Movimento 5 Stelle: "Non si può più contare su di loro", si legge nella nota congiunta dei partiti dopo la telefonata tra i due leader, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Nello stesso tempo, durante il nuovo Consiglio nazionale del gruppo 5 Stelle, convocato da Giuseppe Conte, si sta valutando il ritiro dal governo della delegazione grillina di ministri (Stefano Patuanelli, Federico D'Incà e Fabiana Dadone) e sottosegretari prima delle comunicazioni del premier alle Camere

Dimissioni Draghi: Salvini e Berlusconi chiudono ai 5 Stelle

"Lega e Forza Italia prendono atto della grave crisi politica innescata in modo irresponsabile dai Cinquestelle che, come ha sottolineato il Presidente Mario Draghi, 'ha fatto venir meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo'". E' quanto si legge in una nota congiunta di Forza Italia e della Lega al termine di una telefonata tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

"Dopo quello che è successo - si legge nel testo - il centrodestra di governo vuole chiarezza e prende atto che non è più possibile contare sul Movimento 5 Stelle in questa fase così drammatica. Noi siamo alternativi a chi non vota miliardi di aiuti alle famiglie, a chi si oppone a un termovalorizzatore fondamentale per ripulire Roma e tutelare così milioni di cittadini, a chi difende gli abusi e gli sprechi del reddito di cittadinanza, a chi sa dire solo dei No".

"Ascolteremo con rispetto e attenzione le considerazioni del Presidente Mario Draghi, che ha reagito con comprensibile fermezza di fronte a irresponsabilità, ritardi e voti contrari. Il centrodestra di governo continuerà a difendere gli interessi degli italiani con serietà e coerenza, non avendo certamente timore del giudizio degli italiani", fanno sapere Lega e Forza Italia.

Dimissioni Conte: la reazione dei partiti

Non tutti però sono d'accordo nelle fila del Movimento. In particolare, contrario è il ministro ai Rapporti con il Parlamento D'Incà. Che ieri prima dello strappo in Senato, ha tentato l'ultima mediazione fallita dopo poco. Il premier Mario Draghi ha annunciato le dimissioni durante un Cdm parecchio teso: "La maggioranza non c'è più", ha detto. E per la seconda volta è salito al Colle dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ufficializzare la decisione. Ma il capo dello Stato le ha respinte, invitandolo a presentarsi mercoledì alle Camere. La trattativa per farlo restare è iniziata. Il M5S si riunisce in consiglio, ma la confusione al suo interno sembra non trovare soluzioni. Enrico Letta non vuole mollarlo: "Abbiamo cinque giorni per convincerlo a restare". Il centrodestra è alla ricerca di una linea comune. La giornata di Matteo Salvini è scandita da incontri e telefonate con i dirigenti della Lega, tra cui Giorgetti, Attilio Fontana, Fedriga, Zaia. "Faremo il bene dell'Italia e degli italiani", ha detto il segretario del Carroccio ai suoi. Luigi Di Maio ha commentato la complicata e faticosa giornata di ieri: "Il governo Draghi e la coalizione che lo sosteneva deve andare avanti, ma in questo momento la vedo molto molto difficile", ha detto il ministro degli Esteri a Rtl 102,5. Mentre Matteo Renzi ha lanciato una petizione per chiedere il Draghi bis.

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