12 Luglio 2022
Se si potesse riassumere l'incontro di oggi tra Draghi e i sindacati più rappresentativi, CGIL, CISL e UIL, basterebbe il commento di Maurizio Landini, segretario della CGIL: "Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come difesa del potere d'acquisto, precarietà, salario minimo. Al momento non abbiamo risposte. Risultati non ce ne sono".
Inoltre tra gli stessi sindacati non c'è sintonia, e anzi si prospetta un potenziale scontro con l'esecutivo, al prossimo tavolo tra le parti sociali, previsto il 23 luglio.
Per Sbarra, della CISL, l'incontro di oggi tra il premier Draghi e i ministri Orlando (Pd), Giorgetti (Lega), Brunetta (FI) e Patuanelli (M5s), è stato "positivo, potenzialmente decisivo. Il Governo ha condiviso la nostra impostazione.". Un'impostazione necessaria anche "per governare le emergenze. Il governo conta di deliberare prima della pausa estiva [per] salari, pensioni e reddito delle famiglie, [non escludendo] un nuovo patto sociale che guardi ai fondi del Pnrr, sulla politica industriale e ambientale".
E' però una voce bianca nel terzetto dei sindacati. Bombardieri, della UIL, ha invece criticato aspramente la mancata tempestivita sul nodo bollette e sull’aumento di salari e pensioni. "Sull'emergenza bollette, sui salari e sulle pensioni abbiamo chiesto al Governo di intervenire subito. Inoltre per la UIL "bisogna detassare gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello e aumentare il netto in busta paga". Per chiosare la situazione, sempre Bombardieri richiede dal Governo Draghi "interventi strutturali", perché "è ora di finirla con i bonus", riferendosi al bonus 200 euro.
A fine incontro il Governo ha comunque lasciato a intendere che al prossimo tavolo continueranno ad affrontare le tematiche già presenti oggi, quali cuneo fiscale, lotta alla precarietà del lavoro e salario minimo, secondo la proposta stessa del ministro Orlando.
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