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Meloni a Strasburgo: "Ue non ha né una strategia energetica, né una politica estera". E su Draghi: "Non fa la differenza"

Giorgia Meloni alla plenaria di Strasburgo attacca l'Ue rea di aver pensato di "normare come si cucinano gli insetti" invece che concentrarsi sulle proprie strategie. E su possibili elezioni a maggio invece che a marzo del prossimo anno ribadisce: "Farò le barricate"

06 Luglio 2022

Meloni a Strasburgo: "L'Ue non ha né una strategia energetica, né una politica estera". E su Draghi: "Non fa la differenza"

La presidente di Fdi Giorgia Meloni oggi a Strasburgo per la plenaria ha fatto un po' il punto sui vari temi del momento, a margine del suo intervento, tra cui la posizione del governo Draghi, a rischio dopo lo scossone interno ai 5 stelle. Ma anche delle politiche del 2023 che potrebbero essere posticipate a maggio. E soprattutto ha riservato parole pesanti contro l'Ue, rea secondo la leader di Fdi di non avere "una strategia energetica ed una politica estera".

Meloni: "Ue non ha una strategia energetica. E neanche politiche idonee"

"Mentre pretendevamo di normare come si cucinano gli insetti" attacca Meloni, "non ci accorgevamo che non avevamo una politica di difesa, che avevamo catene di approvvigionamento troppo lunghe, che non avevamo una sufficienza alimentare". “A me pare che, al di là della tentativo di raccontare che i centralisti del modello europeo erano gli europeisti, mi pare che quello che ci racconta l’attuale crisi è che questo modello ha avuto dei limiti", rivendica Meloni. Che poi chiede "un’Europa confederale".

"Vorrei un’Europa che lavorasse sul principio della sussidiarietà. Vorrei un’Europa nella quale Bruxelles non fa quello di cui può meglio occuparsi Roma". "Avete sentito Emmanuel Macron parlare di autosufficienza alimentare, ecco, quando ne parlavo io dicevano che ero una autarchica. Non siamo autarchici, siamo persone che pensano che se tu finisci per dipendere da realtà che non puoi governare o prevedere, ti fai male".

Meloni: "Draghi non fa la differenza, lo ha capito anche lui"

Meloni si è soffermata anche sul periodo di crisi che sta vivendo il governo che sta cercando di rimanere in piedi in mille modi: Il motivo per cui "abbiamo scelto di non far parte della maggioranza Draghi e di non far parte di una maggioranza con Pd e M5s è che siamo una Repubblica Parlamentare". Meloni continua: "Si può prendere un Presidente del Consiglio capacissimo ma serve la volontà parlamentare per fare le cose. Non volevo e avevo ragione che il Governo Draghi potesse fare la differenza. Credo lo abbia capito oggi Mario Draghi che passa le giornate a mettere d'accordo la maggioranza".

Capitolo elezioni: "Se qualcuno, come leggo sui quotidiani, pensa di posticipare le elezioni a maggio per consentire al governo di fare 300 nomine nella partecipate statali, e non farle fare ad un governo che dovesse essere eletto dai cittadini, io sarei pronta a fare le barricate. Non è il miglior sistema possibile ma meglio del proporzionale”. Sul vertice di centrodestra invece la leader di FdI aggiunge: "Spero si farà nei prossimi giorni, settimane, perché ci sono molte cose da chiarire".

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