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Razov e M5s: "Stop armi all'Ucraina": possibile cambio di rotta?

Il movimento 5 stelle si è spaccato all'idea di inasprire il conflitto ulteriormente e sta cercando di invertire la rotta dopo la risoluzione del marzo che consentiva al governo di inviare armi a Kiev fino a dicembre

19 Giugno 2022

Razov

Razov (fonte twitter @rusconspalermo)

L'ambasciatore Russo in Italia Sergej Razov chiede lo stop delle armi in Ucraina e la sua proposta viene accolta da parte del MoVimento 5 stelle. Ormai il dibattito torna quello di fine febbraio 2022, è giusto mandare le armi in Ucraina e alimentare il conflitto? Dopo che l'Agenzia spaziale russa Roscosmos ha accusato l'Occidente di essere già entrato in guerra attraverso l'utilizzo dell'intelligence statunitense ed Europea in favore di Kiev e ai danni di Mosca. Una posizione che il Cremlino non può certamente ignorare è che sta caricando molti danni e creando danni ingenti, economici e di perdite di rifornimenti bellici per parte russa.

Razov e M5s: "Stop armi all'Ucraina": il sondaggio de Il Giornale d'Italia

Ma non è soltanto per questo se Papa Francesco si sta ponendo il dubbio se sia giusto o meno fomentare la guerra con ulteriore invio di armi. Più ci saranno armi da dare e meno ci sarà la volontà di trattare. Questa è la posizione del papà ma è anche la stessa posizione di una parte del MoVimento 5 stelle che accolto la posizione degli italiani a non voler armare l'Ucraina. E infatti ilgiornaleditalia.it ha anche lavorato a un sondaggio sulla volontà popolare di armare l'Ucraina, che evidenzia e raccoglie esattamente questo sentimento popolare.

L'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov commenta dicendo che "la logica secondo cui la massiccia fornitura di armi al Ucraina sarebbe un mezzo per arrivare alla pace è lontano dall'essere condivisa da tutti, anche in Italia".

Non a caso Mario Draghi non ha ancora raggiunto un accordo sulla risoluzione da votare martedì in senato, non è all'orizzonte un quarto decreto di aiuti militari ma draghi ha Kiev assicurato il sostegno zielinski e quindi le armi sono già sul tavolo. Il MoVimento 5 stelle vorrebbe invece dare una sterzata diplomatica rispetto alla risoluzione votata a marzo che legittimava l'invio di armi fino a dicembre.

In questa lotta intestina tra Sergej Razov e Mario Draghi che si dispiega attraverso nomi importanti del parlamento che con la Russia hanno avuto legami come Matteo Salvini che dopo lo scoppio della guerra è stato all'ambasciata quattro volte oppure Vito Petrocelli, ex presidente della commissione esteri al senato espulso dal movimento e che ha ricevuto addirittura una lettera da Karasin Grigory, ex vice ministro degli Esteri di Putin che gli fa gli auguri per la continuazione della sua rappresentanza parlamentare dopo l'espulsione del MoVimento 5 stelle. Un movimento 5 stelle originariamente orientato verso la Russia ma poi, dopo aver dato la svolta alla sua storia politica ed essere salito al governo si è riscoperto filo Atlantico.

di Maria Melania Barone

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