12 Giugno 2022
fonte: imagoeconomica.it
Caos e disagi nei seggi di Palermo nel giorno delle votazioni per le elezioni amministrative e il referendum giustizia. Oltre 50 sezioni del capoluogo siciliano sono, nelle prime ore della mattinata, rimaste senza presidenti, ma già ieri in 170 avevano dato forfait. Qual è il motivo? E come mai il Viminale non è intervenuto non appena lo ha saputo? Mentre emergono retroscena e sospetti di vario tipo, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci avanza una richiesta al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: "Si voti anche lunedì fino alle 14".
A un giorno dall'apertura dei seggi a Palermo, oltre 170 persone si erano già tirate indietro. Così domenica 12 giugno 2022 all'orario di apertura c'è stato un grandissimo caos, che ha costretto circa 50 sezioni a rimanere chiuse. In centinaia di elettori si sono dovuti recare presso altre strutture per votare. La normalità è stata ristabilita attorno alle ore 14. Tramite una nota la Prefettura ha comunicato che "tutti e 600 i presidenti si erano finalmente insediati". Ma i dubbi sull'accaduto sono tantissimi.
In particolare è spuntata una domanda di Guido Crosetto, ex deputato e co-fondatore del partito guidato da Giorgia Meloni Fratelli d'Italia. "Il Viminale - ha scritto sui social - è intervenuto su Palermo?", è stata la sua domanda. "Perché se non è intervenuto allora qualcuno dovrebbe intervenire sul Viminale…", ha concluso infine.
Inoltre il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha fatto sapere: "Ho chiesto al Ministro dell’Interno di valutare l’opportunità di autorizzare il prolungamento dell’apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle ore 14 di lunedì 13 giugno. Una misura straordinaria a seguito dell’altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città", ha spiegato.
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