14 Maggio 2022
Matteo Salvini (foto LaPresse)
Salvini è contrario allo scenario di un ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato: "Allontana la pace". Altre turbolenze nella maggioranza del governo Draghi sulla guerra in Ucraina. Dopo il pressing del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sul tema delle armi da inviare o meno a Kiev, adesso tocca al segretario della Lega agitare le acque. Dalla convention del partito intitolata "L'Italia che vogliamo", organizzata a Roma, l'ex ministro dell'Interno è il primo leader di partito italiano - e forse anche dell'Occidente - a schierarsi contro l'ipotesi di un ingresso dei due Paesi scandinavi nell'Alleanza atlantica. Un no opposto sempre in virtù delle istanze pacifiste che Salvini ha fatto proprie sin dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio.
"Io ragiono solo in termine di pace. Quello che avvicina la pace va fatto subito, quello che allontana la pace va messo in lista di attesa", esordisce il leader leghista alla kermesse organizzata per rispondere indirettamente alla tre giorni di convegno organizzata dall'alleata-rivale Giorgia Meloni. Poi, la dichiarazione da titolo: "Portare i confini della Nato ai confini con la Russia avvicina la pace? Lascio a voi giudicare".
In questo smarcamento dalla linea atlantica del governo, Salvini trova un alleato insperato nel ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che fino a qualche mese fa veniva visto come potenziale successore del Capitano alla guida della Lega. L'eminenza grigia del partito si era schierata a sorpresa per il no all'ampliamento dei membri della Nato. "Sicuramente non aiuta ad abbreviare il conflitto in Ucraina. Credo che questo surriscaldi gli animi dalle parti di Mosca", aveva detto solo ieri.
Oggi è stato il turno di Salvini per cementare questa insperata convergenza. Convergenza che al di là del partito incontra anche le posizioni del Movimento guidato da un Conte tornato in versione movimentista, come ai tempi del governo gialloverde. Proprio l'ex premier ha fatto trapelare i timori di una Nato formato 32 Paesi, anche se non in maniera così netta come il suo vecchio ministro.
Limitandosi alla decisione della Finlandia, Conte si era espresso in questo modo:"Può avere delle implicazioni ma non mi sento di offrire una risposta negativa di fronte ad un interesse così vitale espresso dalla Finlandia". Di tutt'altro tenore le dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha chiarito come "l'Italia sosterrà pienamente l'ingresso della Finlandia e della Svezia nella Nato".
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