Quirinale, scoppia la guerra tra Conte e Di Maio: la "mossa Mattarella" fa infuriare l'ex Premier

Giorni decisivi per chiudere la partita Quirinale. Mentre, Matteo Salvini va da Enrico Letta (dopo aver promesso un nome condiviso per la giornata di venerdì 27 gennaio), il Movimento 5 stelle scricchiola, giocando con il nome di Sergio Mattarella (lo stesso Mattarella sul quale avevano chiesto l'impeachment). A quanto riporta Il Giornale, infatti, sarebbe incorso un braccio di ferro tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. 

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Quirinale, scintille e attriti tra Conte e Di Maio

Tale braccio di ferro, come già accennato, sarebbe nato "per colpa" di Sergio Mattarella. Un presidente della Repubblica che, adesso, piace parecchio ad alcuni esponenti del Movimento. Sui 166 voti ottenuti dal Capo dello Stato in carica nella quarta elezione, infatti, ci sarebbero molti voti dei pentastellati. Dall'altra parte, le minoranze hanno votato altri nomi, il Pd è andato di schede bianche e il centrodestra si è astenuto. Tra i grillini che avrebbero votato per Mattarella ci sarebbero i fedeli di Di Maio e non di Conte. E, dalla prossima elezione, il rischio dei franchi tiratori è alto. 

Dato che anche nei giorni scorsi le tensioni erano evidenti, la formula scelta dai vertici per la quarta votazione era quella della "libertà di coscienza". Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ufficialmente impegnato solo sul fronte governativo, nelle ultime ore avrebbe, attraverso i suoi fedelissimi, dato il suo assenso a far votare Sergio Mattarella. Un guanto di sfida lanciato in direzione di Giuseppe Conte.

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"C’è una questione fondamentale. Siamo la forza di maggioranza relativa in Parlamento, ma finora non abbiamo mai inciso sull’elezione del Capo dello Stato. Non si capisce chi abbiamo proposto, perché non proponiamo niente, né con quali iniziativa andiamo ai tavoli con il Pd", si è sfogato un deputato del Movimento, rimasto anonimo, critico verso le mosse compiute da Conte. Il sospetto che si annida è che alla fine il vertice del M5S sarebbe tentato al ritorno anticipato alle urne.