27 Gennaio 2022
I vari spettacolini in parlamento, su tv, radio e giornali hanno più che dell’osceno. La miriade di parlamentari, più i delegati regionali, non sono riusciti nelle scorse settimane, ma cosa ancora più grave negli ultimi quattro giorni, a tirar fuori un nome decente dal cappello per il Colle. Litigate, veti, accordi di sottobanco, incontri privati, pranzi e cene non sono riusciti a mettere d’accordo nessuno, sintomo del fatto che la politica italiana è talmente decaduta da non valere più niente.
Se coloro che ci dovrebbero rappresentare lasciano in stallo il paese, con tutte le calamità del caso, per quasi una settimana, vuol dire che non sanno neppure dove si trovano, cosa fare, come agire, quando intervenire, chi interpellare; il Pd non vuole Silvio, Fratelli d’Italia vota Crosetto, Salvini dà il là alla berlusconiana Casellati offrendo il Senato a Renzi, Draghi non si pronuncia, Mattarella continua ad essere votato ma di far il bis non ci pensa minimamente, il Movimento 5 Stelle non tocca palla, il centrodestra unito ha sfoderato una rosa di nomi che nessuno si è filato, il moscio Ernico Letta dice “no” a tutto, Gianni Letta media con difficoltà e, in tutto ciò, i cittadini se ne sbattono di questa elezione punendo gli speciali in televisione con ascolti da emittente locale.
Gli elettori non sono più scemi come fino venti anni; ormai la politica è talmente tanto brutta, litigiosa e ultra-pop che nella mente degli italiani si è instaurato un meccanismo di rigetto. Le urla faranno pure audience ma le cabine elettorali sono sempre più vuote.
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