27 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
Strana affinità di vedute tra Pd e Giorgia Meloni, con entrambi che vedono di buon occhio un'elezione di Elisabetta Belloni al Quirinale. La direttrice dei servizi segreti è stata infatti proposta in giornata dalla leader di Fratelli d'Italia, nel tentativo di smuovere lo stallo presente nel centrodestra, ricevendo però un appoggio inaspettato da parte dei democratici. Secondo il Pd infatti si tratterebbe di un'ipotesi "onorevole e plausibile", ma per il M5s un nome come il suo rischia di far spaccare la maggioranza. Critico invece Matteo Renzi, che giudica priva di consistenza la candidatura: "Sono nomi tirati lì senza discussione politica".
Assieme al giurista Sabino Cassese, la diplomatica Elisabetta Belloni è una delle due proposte avanzate da Giorgia Meloni agli alleati di centrodestra. Nomi che risponderebbero alla richiesta della leader di Fratelli d'Italia di trovare una figura di alto profilo lontana dalle bandiere di partito. Lega e Forza Italia però continuano a tentennare, preferendo astenersi dalla quarta votazione forse anche per spegnere i sogni di gloria di Meloni, che spera ovviamente di poter intestarsi la scelta del presidente della Repubblica come fece Renzi sette anni fa con Mattarella.
Ma ecco che con un colpo di scena il Pd si mostra inaspettatamente aperto alla proposta della leader sovranista, giudicando l'opzione Belloni "onorevole e plausibile". Dichiarazioni dal sapore tattico quelle dei Dem, che però precisano: "Noi non ci mettiamo a fare il giochino dei veti, il tema è arrivare al momento del confronto. Questo è il punto. Non in questo momento non ci mettiamo a impallinare nomi se rispondono a criteri che abbiamo indicato. Il punto è arrivare al momento del confronto e poi vediamo".
Il nome di Belloni non è però gradito in tutto il centrosinistra. Nei giorni scorsi il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti aveva esplicitamente dichiarato di non vedere di buon occhio un capo dell'intelligence come massima carica dello Stato: "Belloni attualmente guida i servizi segreti. Sarebbe un passaggio da Unione sovietica".
Decisamente spazientito invece Matteo Renzi, che dichiara: "È finito il tempo delle bambinate, dobbiamo fare le cose che fanno gli statisti: si continuano a fare dei nomi per poi bruciarli, siccome sono tutte persone per bene, di qualità, trovo sia indecoroso continuare il balletto dei nomi. Vi sembra normale - ha continuato l'ex premier - che di fronte a una cosa del genere tutti i giorni si fa un nome nuovo? Sono nomi tirati lì senza discussione politica". Di parere analogo, seppur più conciliante, anche Luigi Di Maio, per il quale "Elisabetta è un profilo alto, ci ho lavorato insieme alla Farnesina ma non bruciamo nomi e soprattutto non spacchiamo la maggioranza di governo".
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