26 Gennaio 2022
Sergio Mattarella, 14 gennaio 2022 (fonte: Lapresse)
Sta diventando sempre più forte nelle ultime ore l'ipotesi di un Mattarella bis per la corsa al Quirinale. Prova ne dovrebbe essere l'aumento dei voti in questa direzione durante la seconda votazione. Da 16 a 39 e oggi dovrebbero essere ancora di più fanno sapere fonti vicine al Movimento 5 Stelle. "Molti di quei voti sono nostri" - ha spiegato all'Adnkronos una fonte grillina - "Domani saranno ancora di più". Nel frattempo destra e sinistra s'incontreranno per cercare un nome che ancora una volta non scomodi un Presidente uscente. Ma il fattore tempo potrebbe battere i rischi costituzionali derivanti da una proroga del mandato di Mattarella. Decisive le prossime ore.
I partiti hanno bisogno di trovare un nome in fretta. Non è il solito modo di dire, ma realtà pressante. Sia per fattori di politica interna che estera. In Ucraina si sta per giocare una partita fondamentale che muoverà tanti degli equilibri internazionali. La Russia è pronta al confine con 100mila soldati, mentre Stati Uniti e alleati europei (fra i quali dovrebbe esserci anche l'Italia) prendono una posizione forte. L'elezione del Presidente della Repubblica sta tenendo occupati gli uffici istituzionali che, prima ancora di quello internazionale, hanno interesse a mantenere un equilibrio interno. Nel frattempo c'è un paese stremato dal Covid che sta cominciando a fare fatica a capire cosa stia facendo adesso la classe politica. E che sicuramente comincerebbe a fare ancora più fatica fra qualche giorno. Nel frattempo c'è un caro bollette da contrastare. Un Mattarella bis permetterebbe di mantenere un sostanziale status quo, pur scontentando un Draghi che smania per lasciare Palazzo Chigi.
Non sono da sottovalutare, tuttavia, i rischi costituzionali di una potenziale proroga del mandato di Sergio Mattarella. Lo stesso Presidente uscente ne è a conoscenza ed è per questo che più volte ha fatto capire (pur senza esporsi totalmente) che lui non ha né intenzione né voglia di prestarsi per più tempo del dovuto. L'incognita è rappresentata dai partiti e dalla loro insistenza. Qualora un fronte bipartisan, il medesimo che regge l'attuale esecutivo più Fdi di Meloni, si presentasse a Mattarella per chiedergli uno sforzo sarebbe difficile immaginare un secco no da parte dell'interessato. Ma i partiti prima ancora non hanno intenzione di mettere in questa spiacevole condizione un uomo che durante il suo mandato ha affrontato molte crisi. E che non vuole essere causa della prossima: la crisi costituzionale di una Repubblica che non sa più eleggere il proprio Capo di Stato.
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