18 Gennaio 2022
Quirinale, 26 novembre 2021 (fonte foto: lapresse.it)
Per sbloccare la carta Quirinale l'ipotesi delle ultime ore è quella di un patto di legislatura. Questa la sintesi delle ultime dichiarazioni pubbliche di diversi esponenti di centro-sinistra e del centro. Renzi: "Facciamo appello alla ragionevolezza". La possibilità di dialogo con le altre forze politiche era stata lanciata dal segretario Pd Enrico Letta durante l'ultima assemblea del partito. Qui aveva ricordato che lo stesso "non ha la maggioranza assoluta", e quindi la convergenza con le altre forze politiche non è solo desiderabile, ma necessaria. Un appello che coinvolge anche il centrodestra, momentaneamente bloccato, però, dalla pesante candidatura di Silvio Berlusconi.
L'appello di Letta è stato subito raccolto dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Un giocatore da non sottovalutare visto che i gruppi parlamentari che a lui fanno riferimento in Parlamento sono ancora di consistente importanza. "Berlusconi è circondato da gente che ne asseconda i sogni. Che i numeri non ci siano è una constatazione dello stesso centrodestra", dice l'ex Sindaco di Firenze. E ancora: "O va Draghi al Colle, ed è un film che ha una logica, e allora c'è il patto di legislatura. Ma se Draghi rimane a Chigi, bisogna trovare un candidato credibile. Il nostro è un appello alla ragionevolezza. Trovo serie le cose dette da Enrico Letta, penso sia stato saggio".
Dunque al momento sarebbe proprio la candidatura dell'ex cavaliere a bloccare la situazione in Parlamento. Lo sottolinea anche Carlo Calenda, leader di Azione: "Mi fa piacere che sia Letta sia Renzi dicano che serve un patto di legislatura. Salvini aveva detto che avrebbe chiamato tutti i leader a un tavolo, ma questo non è avvenuto per quella mucca che c'è in mezzo alla stanza e che è Berlusconi. Bisogna levare questo elefante dalla stanza e non credo che né Salvini né Meloni abbiano oggi la forza di farlo." Nel frattempo i giorni a disposizione di Berlusconi per trovare i voti utili si assottigliano. Lo sa anche Salvini, che ieri ci ha tenuto a ricordarglielo: "Deadline per sua candidatura? Prima che si cominci a votare la settimana prossima." Ma poi un appello, sulla falsa riga di quello di Letta, alla coesione: "La sinistra non ha i numeri per scegliere da sola, ribadisco l'invito a tutti i leader di partito a metterci la faccia e a entrare in prima persona in campo, anche con Draghi presidente del Consiglio"
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