27 Dicembre 2021
Fonte: lapresse.it
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi può ancora sperare in una sua elezione al Quirinale. Ora, dopo i conti fatti dal Sole 24 Ore, gli mancano "appena" 52 voti. I rumors riferiscono che nei primi 10 giorni dell’anno, quando il confronto sulla presidenza della Repubblica entrerà nel vivo, il Cav dovrebbe ufficializzare la sua discesa in campo. Al momento, al centrodestra per superare la fatidica soglia di 504 voti, ne mancano come già detto 52. Tuttavia Berlusconi sarebbe convinto di avere 150 voti di grandi elettori in più rispetto a quelli che sulla carta dispone il centrodestra.
Il collegio dei "grandi elettori" è composto da 1.009 membri (630 deputati, 315 senatori, gli attuali 6 senatori a vita e 58 delegati regionali). A questi ne vanno sottratti tre. Risulta vacante il seggio di Roberto Gualtieri (per il quale si voterà il 16 gennaio 2022) in Parlamento mentre al Senato risultano vacanti due seggi. Nei primi tre scrutini, per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica che raccoglierà il testimone di Sergio Mattarella, sarà necessaria la maggioranza di due terzi (pari a 671). Dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta che è pari, al momento, a 504. Per arrivare alla maggioranza assoluta, dunque, a Berlusconi non basterebbero i voti del solo centrodestra. Anche in questa chiave vanno lette le dichiarazioni del Cav negli ultimi mesi, quando aveva "appoggiato" il Reddito di cittadinanza grillino, smascherando la sua intenzione di provare a racimolare voti ai 5 stelle.
Come già detto, il centrodestra composto da Lega, Fi, Fdi e altri partiti più piccoli, può contare su 452 voti. Il centrosinistra formato da Pd, M5s, Leu e alleati minori si ferma a quota 436. C’è poi la formazione dei grandi elettori: in particolare da tenere d'occhio Italia viva di Matteo Renzi e più Europa. Attenzione però anche agli ex M5S e quei deputati e senatori non iscritti ad alcuna componente del gruppo misto.
Berlusconi confida di recuperare voti da Matteo Renzi, che molti ritengono una sorta di suo delfino (forse augurandosi che faccia la fine di Angelino Alfano). Se la candidatura del Cav dovesse naufragare, potrebbe tornare in campo l’ipotesi Mario Draghi. Tuttavia ciò potrebbe portare a una crisi di governo e possibili elezioni anticipate, che la maggior parte dei partiti vorrebbe scongiurare. Berlusconi quindi spera nel segreto dell’urna di incassare i voti di alcuni esponenti del M5S, che, in caso di elezioni, non verrebbero rieletti e che sperano in un altro anno in parlamento o in senato. Insomma, tempo dieci giorni e la partita si farà più che mai aperta.
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