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Ingressi in Italia, tampone per chi rientra da paesi Ue. Bruxelles furiosa: "Roma chiarisca"

Lo prevede una norma discussa nel corso dell'ultimo CdM: necessario tampone per chi rientra in Italia da paesi Ue. Bruxelles attacca Roma: "Queste decisioni minano la fiducia delle persone"

15 Dicembre 2021

Aeroporto di Torino Caselle, 2017

Aeroporto di Torino Caselle, 2017 (Fonte foto: lapresse.it)

Sarà necessario mostrare un tampone per poter rientrare in Italia da viaggi in paesi Ue. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri presieduto dal Premier Mario Draghi a margine dello proroga dello Stato di emergenza sino al 31 marzo 2022. Bruxelles ha reagito furiosamente alla delibera dell'esecutivo italiano e ha chiesto chiarimenti a riguardo. La nuova normativa dovrebbe entrare in vigore da subito. Da tutti gli europei che fanno rientro dopo aver passato un periodo più o meno lungo da un paese dell'Unione è richiesto: un test antigenico eseguito nelle 24 ore precedenti o un test molecolare effettuato nelle 48 ore prima dello sbarco.

Furia Bruxelles contro Roma: "Chiarimenti"

L'Ue si mostra dispiaciuta per la decisione di Roma: ""Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell'Italia e forse del Portogallo" - fanno sapere da Bruxelles per bocca della Vicepresidente della Commissione Vera Jourova - la scelta "deve essere giustificata sulla base della situazione reale". "Immagino che se ne parlerà al Consiglio europeo perché queste decisioni individuali degli Stati minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Ue."

Le decisioni prese nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri

L'ingresso in Italia è sottoposto a misure più stringenti già per 8 paesi extra-europei: Malawi, Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia e Eswatini. Questo per prevenire il contagio da variante Omicron, che proprio nei paesi dell'Africa meridionale ha trovato la sua maggiore diffusione. Nella stessa sede è stata anche approvata la tanto contestata proroga dello Stato di emergenza sino al 31 marzo del 2022. Altri 3 mesi di poteri straordinari per il governo che nei fatti arriveranno a superare i 24 complessivi previsti dall'ordinamento costituzionale. Sarà dunque necessaria una norma aggiuntiva per creare l'eccezione giuridicamente valida. Le opposizioni hanno già annunciato battaglia su questo punto. Mentre la minoranza rumorosa dei no-vax e no green pass sta già preparando un nuovo ciclo di proteste.

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