03 Dicembre 2021
Luciana Lamorgese e Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati, 2019 (fonte lapresse.it)
Il Consiglio di Stato contro Luciana Lamorgese e il Ministero dell'interno: il motivo risale al 2020 e al periodo di zona rossa in Val Seriana. Il Consiglio di Stato ha dato 30 giorni al Ministero per spiegare come mai i militari inviati in Val Seriana non vennero adoperati per chiudere in zona rossa Nembro e Alzano Lombardo. Si parla di una delle pagine più sbiadite del primo periodo della pandemia. Quando il Governo Conte aveva la piena fiducia di un paese spaesato e anche un po' impaurito.
Siamo nel principio della pandemia, durante i primi giorni di marzo 2020. Il virus ha il suo epicentro in Italia a Codogno e tutta la zona del lombardo è in forte agitazione. Sono 400 gli uomini, fra carabinieri, polizia, guardia di finanza ed esercito, che vengono mandati nella vicina Val Seriana, ad appena 100 chilometri di distanza. 3 giorni dopo, però, arriva l'ordine di ritiro. Nel frattempo gli uomini sono rimasti chiusi in albergo per ore, se non giorni. Nel frattempo a Roma era tutto pronto per la chiusura ufficilae: Speranza aveva ultimato il decreto, che Conte non arriverà a firmare. Perché non è successo nulla? Perché i comuni potenzialmente a rischio di diventare nuovi focolai del virus non sono stati chiusi in zona rossa, come già altri prima di loro? È quello che si chiede il Consiglio di Stato. Il Ministero dell'interno e Luciana Lamorgese hanno 30 giorni di tempo per rispondere.
Già l'agenzia di stampa Agi aveva cercato di accedere agli atti di quei giorni. La risposta da Roma è stata negativa. Ciò per non minare "interessi strategici connessi all’ordine pubblico, alla sicurezza nazionale e alla difesa." La scusa usata è stata quella di non voler "disvelare informazioni concernenti le attività relative sia all’area tecnico industriale, sia all’area tecnico operativa, connessa con la pianificazione, l’impiego e l’addestramento delle Forze armate." Segreto di stato dunque. L'Agi fa ricorso al Tar e vince: non c'è segreto che tenga in questi casi. Le informazioni devono diventare di dominio pubblico per mezzo stampa. Così il Ministero dell'interno fa a sua volta ricorso al Consiglio di Stato. Il tempo passa e il segreto permane, fino a oggi però. Con l'ultimatum spiccato nei confronti della Lamorgese e del suo ministero ci sono 30 giorni per andare a fondo della vicenda. Poi finalmente la verità verrà a galla.
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