04 Novembre 2021
Fonte: Facebook
Partita aperta per la poltrona al Quirinale. Il centrosinistra deve tenere conto di un grosso ostacolo per potersi considerare un vincitore, ossia il centrodestra. Il centrodestra sembra essere compatto per non appoggiare un Mattarella bis, che sarebbe una vittoria per i rivali di sinistra.
Mattarella è stato chiaro, per continuare ad essere l'inquilino del Quirinale vuole almeno l'appoggio di una parte del centrodestra. Purtroppo per il PD e per il M5S, nonostante i tentativi di mediazione, questo appoggio non ci sarà. Da Forza Italia arriva un muro. I membri di FI sono contenti di poter pensare per la prima volta ad un Presidente della Repubblica di estrazione culturale completamente diversa dalla sinistra italiana. Una delle opinioni più significative che spiegano bene la posizione di FI arriva dal deputato Gianfranco Rotondi, secondo cui "Mattarella, da vecchio giurista, ha avuto il merito di far tornare la Presidenza al ruolo di notaio della Repubblica. Viene dalla scuola di Leopoldo Elia, che ha una concezione quasi bigotta del rispetto della Costituzione: non credo sarebbe mai disponibile a un bis". Anche Maurizio Gasparri si è espresso a riguardo, invitando il centrosinistra a "guardare nel nostro campo, senza pregiudizi".
Anche la Lega sembra essere schierata sul fronte del "no" per la rielezione di Mattarella. Salvini ha deciso di non esprimersi pubblicamente per non esporsi troppo. Di diversa opinione è Giorgetti, a cui non dispiacerebbe la rielezione dell'attuale Presidente. Il "no" più deciso del centrodestra arriva dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che in maniera sintetica si è espressa sulla vicenda con una sola frase: "Neanche per sogno". Sebbene alcuni dei "no" non siano espliciti, è palese che il centrodestra voglia rimanere compatto ed evitare un compromesso con PD e M5S.
Sembrano brancolare nel buio Enrico Letta e Giuseppe Conte, che stanno cercando qualsiasi appiglio per tentare di mantenere lo status quo invariato. Entrambi stanno affrontando problemi interni, Letta ha dovuto comunicare all'ex Presidente Romano Prodi la sua mancata candidatura al Quirinale; Conte invece si trova ad affrontare problemi ancora più seri. Il neo leader del M5S sembra non avere potere e controllo sulla sua compagine parlamentare, che ha bocciato in una prima votazione il suo fedele Ettore Licheri, candidato come capogruppo al Senato.
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