01 Novembre 2021
Jair Bolsonaro è stato isolato ed evitato come la peste durante il G20 di Roma. Dopo la messa in accusa per crimini contro l'umanità a causa del negazionismo sul Covid-19, infatti, nessun altro leader voleva farsi vedere insieme al presidente del Brasile. Lui ha provato a utilizzare il palcoscenico romano per difendersi. Dopo aver detto di essere stato "sempre a favore del vaccino: ho destinato molte risorse per l'acquisto di vaccini ed è quello che è successo", ha ricordato a SkyTg24 di essere stato "l'unico capo di Stato nel mondo contrario al lockdown, al confinamento. Abbiamo dato la possibilità ai governatori e ai sindaci brasiliani di decidere cosa bisognasse fare, noi abbiamo cercato di aiutare".
E ha proseguito: "Purtroppo la situazione che si è creata e alcune decisioni che sono state prese hanno fatto peggiorare moltissimo l'economia del paese e le conseguenze le possiamo vedere ora". Quanto al clima e alla lotta contro il riscaldamento globale, alle accuse di non contrastare la deforestazione in Amazzonia, Bolsonaro ha risposto che "il Brasile è un paese che emette soltanto il 7% di anidride carbonica. Ovviamente noi abbiamo il settore zootecnico che genera anche anidride carbonica, genera emissioni. Però due terzi del territorio brasiliano sono assolutamente preservati". Bolsonaro ha detto che "l'Amazzonia non prende fuoco, è una foresta umida, prende fuoco soltanto nelle sue zone periferiche, qui ci sono stati disboscamenti illegali che noi combattiamo. Lo facciamo così bene che la stampa non dice più niente su questo".
Parole che non hanno scalfito la ritrosia degli altri leader dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, quando Bolsonaro è stato ufficialmente accusato di crimini contro l'umanità dopo il via libera della commissione del Senato del paese dell'America Latina. La relazione sarà ora trasmessa non solo alla giustizia brasiliana ma anche alla Corte Penale Internazionale dell'Aja, con la possibile clamorosa incriminazione che di solito viene riservata a dittatori e omicidi di Stato. Il rapporto finale della commissione del senato, frutto di sei mesi di indagine e composto da 1290 pagine, accusa Bolsonaro di crimini contro l'umanità e di altri otto reati gravi. Si tratta di violazione delle misure sanitarie, ciarlataneria medica, istigazione a delinquere, epidemia con esito fatale, falsificazione di documenti, impiego irregolare di denaro pubblico, prevaricazione e attentato alla dignità del mandato. Ed è stato anche bannato dai social, dopo aver detto in un video su youTube che il vaccino può rischiare di far ammalare di Aids.
C'è però qualcuno che non si vergogna a incontrare Bolsonaro. Si tratta di Matteo Salvini, che come riporta la Stampa lo incontrerà domani a Pistoia dopo la visita odierna ad Anguillara Veneta, cittadina che gli ha conferito la cittadinanza onoraria per l'emigrazione veneta in Brasile. Il presidente brasiliano sarà a Pistoia per rendere omaggio ai caduti brasiliani della Seconda guerra mondiale, seppelliti nel cimitero della città toscana. Lì incontrerà Salvini: "Bolsonaro è stato ricevuto al Quirinale e io lo ringrazierò per l'estradizione di Cesare Battisti", chiarisce il leader della Lega. Ma gli alleati del centrodestra, per non parlare di quelli del governo, non sono per nulla felici. In particolare Forza Italia, che stava cercando di operare una svolta moderata e centrista a una coalizione che sembra ormai non esistere più.
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