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G20, Draghi ha vinto? Mica tanto. Dal clima a Erdogan, da Xi a Putin: quante occasioni perse

Nonostante il coro unanime sul presunto successo del presidente del consiglio, ci sono diverse ombre sul suo operato al G20 di Roma. Non è stato tutto un successo

01 Novembre 2021

G20

G20 (La Presse)

Il coro è pressoché unanime. Il G20 di Roma è stato un grande successo. Mario Draghi ha sapientemente ottenuto un'intesa sul clima trattando con tutti i leader e portando a casa un testo unitario nonostante le ampie differenze nelle posizioni dei vari paesi. E ha ridato un volto autorevole alla politica estera italiana. Questa almeno la linea che sembra dominare le analisi e i resoconti di tutti i media italiani. A dare manforte a questa versione, anche i complimenti di Joe Biden. "Credo che abbiamo fatto progressi tangibili, anche grazie alla determinazione che gli Stati Uniti hanno portato al tavolo" delle discussioni. Il vertice "ha mostrato il potere dell'America quando si impegna e lavora con i nostri alleati partner sulle questioni". Biden poi ha rimarcato che "niente può sostituire i negoziati faccia a faccia per la cooperazione globale" e ha ringraziato espressamente l'Italia e il premier Mario Draghi per "il gran lavoro svolto". 

G20: Biden ringrazia Draghi, ma c'è un motivo...

Ringraziamenti che ci sono stati anche perché di fatto Draghi si è comodamente sistemato su posizione euroatlantiche che non possono che far piacere alla Casa Bianca dopo i flirt orientali del governo Conte I, tra la Lega vicina alla Russia di Vladimir Putin e il Movimento Cinque Stelle vicino alla Cina di Xi Jinping, con tanto di Savoinigate e memorandum of understanding sulla Belt and Road a chiarire la deviazione di quell'esecutivo dai soliti e confortevoli binari euroatlantici. Ed ecco, dunque, matematici, i complimenti del presidente degli Stati Uniti.

G20, l'intesa sul clima di Draghi è solo su carta e al ribasso

C'è più di un però sui risultati di Super Mario. Partiamo dall'intesa sul clima. Vero è che per la prima volta il G20 mette nero su bianco l'obiettivo di mantenere entro 1,5 gradi l'aumento della temperatura globale, altrettanto vero che sono del tutto assenti impegni concreti e vincolanti sulla riduzione delle emissioni. Ognuno interpreta la transizione energetica e la conversione ecologica a modo suo, con scadenze spesso contrastanti tra loro. Se Draghi ha portato a casa qualcosa sul tema, lo ha fatto con un'intesa nettamente al ribasso.

G20, Putin e Xi snobbano Draghi e l'Italia

C'è poi un altro aspetto, quello della mancata presenza di Putin e Xi. I due leader di Russia e Cina non si sono presentati nonostante lo spietato corteggiamento di Palazzo Chigi, andato avanti per settimane. Un brutto colpo per Draghi, nonché all'obiettivo italiano di tornare al centro delle dinamiche geopolitiche mondiali e di farsi da ponte tra occidente e oriente come era già accaduto in passato, anche durante la guerra fredda. Ma il presidente russo e quello cinese hanno snobbato l'evento, marcando una distanza con Roma ritenuta non affidabile neppure con Draghi e preferendo restarsene a Mosca e Pechino da dove hanno evitato le critiche faccia a faccia di un agguerrito Biden.
 

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