19 Ottobre 2021
Fonte: lapresse.it
L'assalto verificatosi sabato 9 ottobre 2021 alla sede della Cgil a Roma durante le proteste No Green pass non è frutto di un "disegno" nè di una strategia messa a punto dal Ministero dell'Interno e a confermalo martedì 19 ottobre, a poco più di una settimana di distanza, è lo stesso ministro Luciana Lamorgese. "Devo respingere fermamente questa lettura - dice in Aula - perché essa oltre a non tener conto del susseguirsi dei fatti, insinua il dubbio che le Forze di Polizia si prestino a essere strumento di oscure finalità politiche. Questa è un'accusa ingiusta", continua.
"Rinnovo la mia solidarietà alla Cgil e la mia vicinanza alle Forze di Polizia'', prosegue il ministro dell'Interno nel corso dell'informativa alla Camera sui fatti avvenuti a Roma il 9 ottobre scorso. Luciana Lamorgese poi parla anche dell'ipotesi che quel sabato in piazza, tra i manifestanti No Green pass e gli assalitori della sede del sindacato, ci fossero degli infiltrati. "Respingo anche questo inquietante retroscena'', afferma mentre nega con fermezza la presenza di ''agenti in borghese della Digos''.
"Alle 16.45 senza alcuna autorizzazione - racconta Lamorgese - circa 3mila manifestanti hanno iniziato a muoversi in corteo da piazzale Flaminio'' in maniera ''impetuosa e disordinata e per un breve momento le Forze di Polizia hanno accusato una grave difficoltà di reazione''. E ancora: ''Le interlocuzioni della polizia con Castellino avevano lo scopo di guadagnare tempo per riorganizzare'' gli assetti delle forze di Polizia. Quel giorno sono state impiegate 840 unità effettive, un numero da ritenersi adeguato alle stime previsionali''. Infine il ministro dell'Interno conclude dicendo che ''i fatti di Milano e Trieste'' di questi ultimi giorni si possono inquadrare nello stesso contesto dei ''fatti di Roma''.
Sempre oggi, in Aula alla Camera, durante l'informativa il presidente Roberto Fico è stato costretto a intervenire più volte e invitare i deputati presenti a lasciar parlare la titolare del Viminale, interrotta spesso da brusii e proteste. Secondo quanto si apprende sono stati richiamati all'ordine, davanti a tutti, Federico Mollicone e Andrea Delmastro, entrambi appartenenti al partito guidato da Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia.
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