07 Ottobre 2021
Fonte: lapresse.it
Le elezioni non sono ancora finite: al ballottaggio ci saranno da decidere le sorti di Roma e Torino. In particolare, l'atmosfera si riscalda intorno alla Capitale. Il sasso è stato lanciato qualche giorno fa da Carlo Calenda che, sconfitto, ha dichiarato che avrebbe votato Roberto Gualtieri ma solo in caso in cui quest'ultimo avesse abbandonato a se stessi i grillini. La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, però non ci sta, e si schiera a difendere Enrico Michetti, avversario di Gualtieri e ultima speranza di Fratelli d'Italia di uscire da questa tornata elettorale a testa alta.
"Calenda si smaschera da solo nel giro di poche ore e svende al PD i voti degli elettori di centrodestra che - credendo alla sua panzana dell'alternativa alla sinistra - hanno in buona fede votato per lui", ha attaccato Giorgia Meloni, che ci va giù pesante con il leader di Azione. "Il gioco è stato scoperto: l’unico modo per contrastare questa sinistra bugiarda e opportunista è sostenere Enrico Michetti Sindaco".
"Io non farò né alleanze né apparentamenti. Ma faremo un'opposizione costruttiva. Penso sia giusto andare a votare al ballottaggio a Roma e come tale sicuramente non voterò Michetti, ma voterò Gualtieri, perché mi corrisponde di più". Queste le parole di Carlo Calenda, ospite al programma di Lili Gruber Otto e mezzo in onda su La7, subito dopo le elezioni, mentre precisa anche che la sua "non è un'indicazione di voto urbi et orbi". "Voglio essere chiaro - continua il leader di Azione - questa è la scelta di Carlo Calenda, che non mette in discussione i tanti dubbi che ho sulla classe dirigente e sul programma di Gualtieri". E poi attacca il candidato sindaco di centrodestra: "Enrico Michetti non ha uno straccio di programma, uno straccio di classe dirigente. La stragrande maggioranza dei miei voti venivano da sinistra o non collocati. E avendoli presi con una lista civica, voglio essere chiaro", ribadisce.
"Trovo estremamente sbagliato bollare la destra come neofascista, è un modo per radicalizzarla: Michetti è stato votato da tantissime persone, il suo problema non è che sia neofascista, penso sia democristiano, ma il problema di Michetti è che è totalmente incapace. Quindi il punto su cui battere Michetti è che non c'è un programma per Roma. Quello di Gualtieri invece d'altra parte - conclude infine il leader di Azione da Lili Gruber - è troppo conservatore".
Enrico Michetti, candidato sindaco del centrodestra a Roma, ha risposto alle accuse mosse nei suoi confronti nel corso della trasmissione di La7 condotta da Lili Gruber 'Otto e mezzo' e commenta: ''Vergognoso. Sono state dette cose infondate e false", ha spiegato all'Adnkronos. "Si getta discredito sulle persone e poi ci si interroga sul fatto che le persone non vadano a votare, così si crea un clima infernale".
"Sono addolorato di come una persona - ha continuato poi Michetti - viene trattata con argomenti totalmente falsi, così si lede l'onore di una persona. Non ho mai avuto rapporti con la destra neofascista, in assoluto'', ha ribadito. Il candidato sindaco a Roma è categorico e smentisce quindi le parole pronunciate nel salotto di Lili Gruber. Parole che sembrano averlo colpito non poco e che - stando a quanto da detto da Michetti stesso all'Adkronos - sono prive di fondamenta.
"Io sono nato nell'oratorio - racconta ancora il candidato di centrodestra -, io sono stato nell'Azione cattolica e ho militato nella democrazia cristiana. Negli ultima 30 anni sono uscito dalla politica moderata, quando la Dc si è dissolta, e ho iniziato l'attività di assistenza agli amministratori e ai funzionari comunali''. Infine Enrico Michetti ha spiegato che la conduttrice di 'Otto e mezzo' è stata anche ''corretta in studio ma - ha precisato - lei non ha fatto marcia indietro né si è scusata pubblicamente nei miei confronti''.
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