05 Ottobre 2021
Fonte: Facebook profilo Enrico Letta
A Siena Enrico Letta ha vinto le suppletive e, assieme al suo personale successo, ha festeggiato la vittoria quasi totale dei dem, che si prendono Milano, Bologna e Napoli e sono al ballottaggio a Torino e Roma. Alle sei di pomeriggio di un faticosissimo lunedì 4 ottobre, il leader del Pd ha dunque ringraziato i senesi e dice: "Siamo tornati in sintonia con il Paese", riferendosi appunto alle vittorie nelle principali città. "Si vince solo allargandosi, come è accaduto qui a Siena. Le polemiche pretestuose sul tema del simbolo oggi vengono smentite, vinciamo sia nel Comune che nella provincia di Siena sia nella parte aretina del collegio e vinciamo col dieci per cento di distacco".
"Oggi può nascere una nuova stagione politica, il nuovo Ulivo: un centrosinistra moderno e anche radicale, nei comportamenti e nei temi", continua Letta. "l Pd ha avuto un bel successo, inaspettato, oltre le previsioni. Con queste elezioni sono mutati anche i rapporti di forza nella possibile alleanza con i Cinque stelle". Sulla questione è intervenuto anche l'ex Premier Romano Prodi: "Il Pd è oggi il perno di una coalizione e non c’è più un problema di intesa tra uguali ma di un’alleanza, da realizzare o meno, tra partiti con differenze quantitative. I Cinque stelle al Nord stanno scomparendo". "È finita l’epoca dei “fenomeni” e delle emozioni. Il governo ci sta aiutando a capirlo", continua. Ma, precisa, "aspetterei a definirlo una svolta".
Tuttavia, questa idea di un 'nuovo Ulivo' sembrerebbe più una provocazione, una dichiarazione post sbornia elettorale con scarse probabilità di successo. Per dar vita a una coalizione di centrosinistra allargata non basta infatti solo il M5S. Così come il vecchio Ulivo comprendeva Rinnovamento Italiano di Lamberto Dini a Rifondazione Comunista anche il nuovo Ulivo dovrà provare a conquistare non soltanto il M5S o i Verdi, ma anche Matteo Renzi e Carlo Calenda. Ipotesi tutt'altro che facile, dato che entrambi i leader non hanno mai amato la "coalizione giallorossa". Inoltre, il vecchio Ulivo aveva un leader riconosciuto da tutti: Romano Prodi. E il nuovo Ulivo? Conte e Di Maio potrebbero mai accettare la "sottomissione" a Letta? E Grillo? Insomma, la strada, non solo è difficile, ma non è nemmeno stata tracciata.
Enrico Letta aveva dichiarato più volte in campagna elettorale che in caso di sconfitta avrebbe offerto le dimissioni da leader del Pd, nonostante abbia assunto la posizione solo pochi mesi fa. Il voto suppletivo è valido per sostituire il seggio lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, nel frattempo dimessosi per andare a Unicredit. Gli elettori coinvolti sono quelli che fanno parte del collegio uninominale Toscana 12, che comprende la provincia di Siena (a esclusione della Val D'Elsa) e cinque comuni dell'Aretino.
Enrico Letta ha vinto sul candidato del centrodestra Tommaso Marrocchesi Marzi, alle elezioni suppletive per la Camera nel collegio di Siena. Quando lo scrutinio è giunto a circa un sesto dello spoglio (52 sezioni su 292 totali), Letta aveva già raggiunto il 43,32% contro il 37,09% del suo principale concorrente. Un successo destinato a rafforzare non solo la leadership di Letta all'interno del Pd ma anche lo stesso Pd a livello nazionale. Secondo fonti del Pd, raccolte dall'Adnkrons, Enrico Letta è avanti anche nella Valdichiana aretina nello spoglio dei voti per le elezioni suppletive del collegio Toscana 12.
Tra i 7 candidati il più serio sfidante di Letta è quello del centrodestra unito (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) ha scommesso sull'imprenditore vinicolo Tommaso Marrocchesi Marzi, titolare della tenuta di Bibbiano nel Chianti classico. In corsa anche il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo. Tra i pretendenti al seggio vacante anche Angelina Rappuoli (Movimento nazionale italiano), Elena Golini (Potere al Popolo), Tommaso Agostini (3V) e Mauro Aurigi (Italexit Per l'Italia con Paragone).
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