28 Settembre 2021
Fonte: lapresse.it
Doppio colpo. Nel giro di poche ore doppia mannaia giudiziaria sui due Matteo, Salvini e Renzi. E proprio alla vigilia delle elezioni amministrative di domenica prossima. Verrebbe quasi da parlare della celeberrima "giustizia a orologeria" di cui più volte si è parlato in passato in un paese come l'Italia. Ed effettivamente Matteo Salvini, per esempio, si sente accerchiato ("Ce ne stanno inventando di tutti i colori, ha detto) e percepisce la nuova inchiesta giudiziaria sul fido Morisi come un tentativo esterno di tenerlo lontano da Palazzo Chigi.
Ma il riflesso può essere più ampio, Salvini rischia di veder vacillare anche il suo ruolo all'interno della Lega. D'altronde, fu proprio con una serie di inchieste che cominciò il tramonto dell'era di Umberto Bossi alla guida del Carroccio. E c'è chi pensa, o teme, che ora si possa ripetere la stessa storia. Anche perché nel frattempo Giancarlo Giorgetti, seppure neghi di avere ambizioni di leadership, sembra pronto a prendere le redini del partito imprimendo una spinta più tradizionalmente "nordista".
Il colpo del caso Morisi è forte per Salvini, anche perché il leader della Lega ha costruito proprio sulla lotta alla criminalità la sua campagna elettorale, compresi droga e spaccio. Celeberrima la sua comparsata tv con citofonata a Bologna. E intanto Salvini guarda con sospetto alle manovre di Giorgetti, che in un’intervista a La Stampa ha sconfessato i candidati di centrodestra nelle città appoggiando persino Carlo Calenda a Roma. Come racconta il Fatto, nelle chat leghiste i salviniani romani e milanesi erano furiosi, da Durigon ai lombardi Grimoldi e Cecchetti.
Dall'altra parte c'è Renzi, toccato in maniera meno diretta ma comunque in qualche modo lambito da una vicenda che in passato il leader di Italia Viva ha ricondotto più o meno implicitamente al suo ruolo di ex premier. Nell'ambito dell'inchiesta Consip di Roma arriva il rinvio a giudizio per il padre di Matteo Renzi, Tiziano: dovrà rispondere di traffico di influenze e la decisione è stata presa dal gup che ne ha deciso il proscioglimento da altri tre capi d'accusa. Con Renzi senior andranno a processo, il prossimo 16 novembre, anche l'imprenditore Alfredo Romeo, l'ex parlamentare Italo Bocchino, Carlo Russo e Stefano Massimo Pandimiglio. Nell'ambito dello stesso procedimento, Tiziano Renzi è stato prosciolto dall'accusa di turbativa d'asta e da un'altra accusa di traffico di influenze. Intanto il gup ha condannato l'ex senatore Denis Verdini a un anno di carcere (con pena sospesa) per turbativa d'asta, e lo ha assolto dall'accusa di concussione.
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