Vaccino obbligatorio, Salvini: "Gli italiani devono essere liberi di scegliere"

Il leader della Lega: "Mio figlio in questi minuti sta andando a vaccinarsi a Milano non perché convinto, ma perché la settimana prossima ha gli allenamenti di calcio"

Dopo le parole del premier Mario Draghi all'ultima conferenza stampa, la maggioranza politica si divide in due: da una parte ci sono i sostenitori di vaccino e Green pass, dall'altra invece uomini e donne che capiscono l'assurdità della situazione e si oppongono fortemente all'obbligo di cui ha parlato anche il ministro della Salute Speranza. Tra questi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono in testa. I leader di Lega e Fratelli d'Italia infatti continuano ad opporsi alle ultime assurde regole imposte dal Governo, dando così voce a milioni di italiani che vogliono essere liberi di scegliere. Salvini ribadisce che il Carroccio è contro ogni tipo di obbligo.

Vaccino obbligatorio, Salvini: "Esiste solo in Paesi che non sono modelli democratici da seguire"

"Visto che ormai il 70% della popolazione adulta italiana è vaccinata, e lo ha fatto liberamente, la Lega era, è e sempre rimarrà per la volontarietà vaccinale. Siamo contro ogni tipo di obbligo", dice il leader della Lega. "L'obbligo vaccinale tout court - ricorda - esiste solo in tre Paesi: Tagikistan, Turkmenistan e Indonesia, e con tutto il rispetto per tutti i popoli del mondo non penso che siano modelli democratici da seguire". 

E poi: "Se tu Stato, non dico mi imponi ma fai di tutto per portarmi a vaccinare, io dico: bene, ma se ci sono dei danni conseguenti, mi risarcisci tu che mi stai portando a fare questa scelta. Paga la spiegazione, non paga l'obbligo, la costrizione, la multa o il divieto", continua Matteo Salvini, sempre più convinto.

Poi il segretario della Lega passa a parlare di un altro scottante tema, il Green pass, e dice che è giusto chiederlo "allo stadio" o "in ospedale o nelle case di riposo", ma "mi rifiuto di pensare la certificazione digitale verde estesa a tutti. Pensiamo in metropolitana alle 8 di mattino a Roma. Il Green pass - spiega Salvini - dev'essere uno strumento che permette di lavorare, non può essere uno strumento che permette di licenziare o discriminare".

Infine Matteo Salvini racconta un fatto personale: "Mio figlio in questi minuti sta andando a vaccinarsi a Milano non perché convinto, ma perché la settimana prossima ha gli allenamenti di calcio e dovrebbe fare tre tamponi a settimana per un costo di 30 euro a tampone. Io non voglio un'Italia per ricchi e una per poveri, dove i primi possono scegliere. Se lo Stato mi impone una cosa, deve darmi gli elementi per andare avanti", conclude.