12 Maggio 2021
Coprifuoco e turismo, riaperture e campagna vaccinale, il tema sempre più caldo delle amministrative a Roma e Milano, il Recovery plan e la ripartenza. Di questo e di altro Il Giornale d’Italia, in esclusiva, ha parlato con il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato della Repubblica Luca Ciriani, politico di lungo corso ed esperienza, cresciuto politicamente con Alleanza Nazionale, che dal 2015 ha deciso di aderire al progetto di Giorgia Meloni, dopo un passaggio tra le file del Pdl.
Coprifuoco: si insiste per mantenerlo e probabilmente verrà prorogato solo di un’ora. Intanto Spagna e Grecia sono già ripartite. Siamo vicini al punto del non ritorno per quanto riguarda la stagione estiva o si può ancora salvare? Come farlo, secondo voi, in breve tempo?
Fratelli d'Italia ha presentato una mozione che sarà discussa in Senato giovedì. Si tratta di un documento nel quale chiediamo l'impegno per consentire agli italiani di tornare a lavorare. Lo confermano le proteste delle ultime settimane organizzate dalle varie categorie che, stanche di divieti e restrizioni, non chiedono aiuti economici da parte del governo, peraltro finora una mancia o mai arrivati, ma piuttosto di lavorare. Da tempo Fratelli d'Italia lo ripete: bisogna riaprire tutto e subito laddove è possibile farlo in sicurezza. E vedremo giovedì in Aula chi si schiererà per il ritorno al lavoro e chi, invece, per continuare con assurdi divieti. Infatti, si discuterà la nostra mozione nella quale chiediamo di riaprire, nel pieno rispetto delle misure anticontagio e dei protocolli di sicurezza, tutte le attività commerciali e quelle di ristorazione anche al chiuso, gli impianti sportivi, e i luoghi di cultura come biblioteche, teatri, cinema e musei. Dopo oltre un anno di scelte politiche basate sul dogma delle restrizioni è tempo di voltare pagina. Basta chiusure, gli italiani devono poter tornare a lavorare. Una settimana fa è stato bocciato un nostro emendamento sul coprifuoco in cui chiedevamo la sua estensione al meno alle ore 24 anche se la nostra posizione in merito è quella di abolirlo. Confidiamo che ciò avvenga quanto prima per consentire le riaperture ormai auspicate da tutti gli italiani.
La campagna vaccinale, ora, procede abbastanza spedita: se il vaccino è efficace le persone più a rischio dovrebbero essere già coperte. Non trova eccessivo questo zelo nelle chiusure tenendo conto di questo fattore? Si continua a dire “non possiamo commettere gli errori dell’estate scorsa”, senza tenere conto che un anno fa non c’erano i vaccini.
La linea di Fratelli d'Italia è stata da sempre chiara: chi è in grado di riaprire in sicurezza deve farlo, senza codici Ateco e senza differenziazioni. Non esistono attività di serie A e di serie B. In più la campagna di vaccinazione corre spedita e la situazione dei contagi oltre ai numeri dei ricoverati in terapia intensiva, sono in costante diminuzione. Lo stesso viceministro Sileri ha dichiarato che se i numeri restano questi, si potrà pensare a togliere l'obbligo di mascherina all'esterno nelle situazioni di non assembramento. Insomma, i sacrifici fatti dagli italiani sono stati abbastanza, ora è il tempo di riaprire tutto con regole certe e garantendo sicurezza.
La questione delle amministrative a Roma e Milano sembra avere creato qualche dissapore nel centrodestra. Ora, tuttavia, è il momento di convergere verso un candidato comune e forte: che persona cercate e quali le prerogative per le due città principali d’Italia? Salvini, tra le righe, vi ha accusati di aver tergiversato troppo su candidature di prestigio come Bertolaso e Albertini, tanto da stancarli. Cosa rispondete?
Che Fratelli d'Italia non ha tergiversato e non ha detto no in linea di principio. Quello che pensiamo è che le candidature debbano essere il risultato di una sintesi all'interno del centrodestra e che quindi occorra aspettare i tavoli in programma questa e la prossima settimana per sciogliere il nodo delle candidature per le amministrative a Roma, Milano e nelle altre città interessate al voto in autunno.
Sul Recovery plan siete stati abbastanza critici. Cosa non vi convince e, di contro, cosa c’è da salvare nel piano presento all’Europa?
Innanzitutto, come ha spiegato Giorgia Meloni, noi di Fratelli d'Italia in quanto opposizione in Parlamento, non abbiamo avuto neanche il tempo di leggere tutto il documento prima che venisse approvato. Questo perché anche il governo Draghi ha proseguito nella scelta di esautorare il Parlamento dalla sua attività di controllo, nonostante Fratelli d’Italia in quanto opposizione patriottica abbia sempre formulato, con Conte prima e con Draghi oggi, delle proposte concrete e responsabili. Tutte cestinate.
In linea generale possiamo dire di condividere la spesa sugli asili nido, le risorse sull’assistenza domiciliare agli anziani – la prima cosa che andava fatta dall'inizio della pandemia e l’unica che non è stata fatta - o alcune scelte in materia di infrastrutture, di incentivi al lavoro femminile o di sviluppo del Sud. Ma in che modo il governo intende agire su questi temi? Tante, troppe domande restano inevase.
Draghi-Conte: alla fine, dal vostro punto di vista non sembra essere cambiato molto?
Direi di no. Formalmente la maggioranza risente della pressione del Pd-M5S, cosa che poi si riflette anche nella sostanza. Non si vede discontinuità, mi riferisco ai dl sostegni e al modo di procedere in generale per la gestione della pandemia. Lo ribadisco a chiare lettere, l'unico modo, arrivati a questo punto, è riaprire in sicurezza che è l'unico autentico ristoro che tutti gli italiani si aspettano.
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