09 Maggio 2021
Giuseppe Conte (fonte foto Lapresse)
"Il Movimento 5 Stelle su Roma ha un ottimo candidato: si chiama Virginia Raggi, il sindaco uscente. Il Movimento l’appoggia in maniera compatta e convinta, a tutti i livelli. Virginia sta dando un nuovo volto alla città e dopo una fase iniziale in cui la sua amministrazione ha dovuto dare segni di discontinuità con le gestioni del passato e ha dovuto tanto seminare, da un po’ di tempo si iniziano a vedere i chiari frutti di questo intenso lavoro e i romani se ne stanno rendendo conto ogni giorno di più". A sostenerlo è l'ex premier Giuseppe Conte in un intervento su LaStampa.it.
"Dispiace che a Roma - continua Conte - non si siano realizzate le condizioni per pianificare con il Pd una campagna elettorale in stretta sinergia. Non so chi verrà indicato dal Pd come candidato ufficiale e rispetteremo le loro scelte. Ci auguriamo però che la loro decisione non metta in discussione il lavoro comune che da qualche mese è stato proficuamente avviato a livello di governo regionale, che merita di essere portato a termine fino alla fine della legislatura nell’interesse di tutti i cittadini della Regione" auspica l'ex Presidente del Consiglio.
"La campagna elettorale che attende Roma - precisa Giuseppe Conte su LaStampa.it - sarà una sorta di primaria nel nostro campo, rispetto al campo del centrodestra. Dobbiamo agire in modo intelligente e - conclude - fare in modo che in caso di secondo turno il dialogo privilegiato del Movimento con il Pd possa dare i propri frutti".
Intanto però la Raggi dà uno "schiaffo" all'ex premier scegliendo la nuova piattaforma di Davide Casaleggio per il percorso che porterà gli iscritti a scrivere con lei il "programma partecipato" per la prossima consigliatura. "Casaleggio - ha detto solo ieri Conte - per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l’unico e legittimo titolare. Su questo c’è poco da scherzare, perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele, civili e penali".
La piattaforma, quindi, per anni baluardo del movimento ormai non c’è più ma non è la sola cosa che i pentastellati rischiano di perdere. Davide Casaleggio, infatti, che con Di Maio si recò a depositare la denominazione del partito, potrebbe insistere ed ottenere anche la denominazione del movimento stesso.
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