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Nuovi insulti alla Meloni, Di Luca: "Una di quelle turiste vomitate dai pullman"

Un altro docente insulta la leader di Fdi sui social ed offende la giornata deella memoria delle foibe: "Il giorno del ricordo è purissima propaganda fascista"

01 Aprile 2021

Vaccino AstraZeneca sospeso, Meloni

Giorgia Meloni (foto LaPresse)

Rispettosi delle donne ed anche delle idee diverse, democratici nell’animo. Caratteristiche che la cultura di “sinistra” ha sempre considerato proprio monopolio. Una descrizione di sé stessi non sempre veritiera. Ancora una volta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia è stata offesa pubblicamente da un insegnate, Gabriele Di Luca, professore di italiano alla scuola professionale  di lingua tedesca dell'Alto Adige. Così il docente di origini livornesi sulla sua pagina Facebook sulla presidente di FdI: "Una di quelle turiste vomitate dai pullman che arrivano qui durante il mercatino". Ad accendere i riflettori sulle parole poco consone ad un insegnate il consigliere regionale di FdI Alessandro Urzì, che ha scritto una lettera all'assessore alla scuola di lingua tedesca Philipp Achammer. Nella missiva, inoltre, viene segnalata un’altra frase inaccettabile e mistificatoria scritta dal discutibile insegnate: "Il giorno del ricordo è purissima propaganda fascista".

Frasi che hanno provocato una forte presa di posizione da parte di Urzì: "Nei giorni scorsi un docente appartenente al corpo insegnante della Formazione professionale in lingua tedesca ha espresso via social parole severamente offensive verso l'On. Giorgia Meloni. Il docente in questione, Gabriele Di Luca, ha pieno diritto ad avere il suo orientamento ideologico e manifestare i suoi giudizi verso i temi politici e gli attori politici ma è meno giustificabile per un insegnante usare un modello espressivo verbalmente violento e non dignitoso che proprio per via del ruolo di formatore che svolge, non smette mai di essere modello per i propri alunni anche fuori dall’orario di servizi", si legge nella lettera di Urzì che a questo punto esplicita le offese indirizzate al suo partito e alla sua leader.

"Le espressioni usate vanno dalla definizione di questa brutta gente, per gli esponenti del mio partito, alla presa in giro dell’On. Meloni per la sua inflessione regionale, la dichiarazione che la medesima sembrava “come una di quelle turiste vomitate dai pullman che arrivano qui durante il mercatino” per concludere con un “chiunque militi in Fratelli d’Italia rappresenta il peggio di questo paese” che giudico frasi inaccettabili nei toni e nella forma", sottolinea Urzì.

"L’insegnante in questione si è espresso con giudizi sferzanti e da creare brivido verso la giornata della memoria, solennemente e annualmente celebrata dal Presidente della Repubblica e dedicata con legge dello Stato dalla Repubblica Italiana alle vittime dell’esodo dai territori orientali italiani", aggiunge Urzì. Sulla questione è arrivata subito via mail la risposta dell'assessore Achammer che secondo Urzì però "derubrica a posizioni personali le gravi espressioni verso il partito di Giorgi Meloni e la presidentessa stessa".

Una risposta inaccettabile, secondo il consigliere Urzì, proprio in quanto Achammer non è solo assessore alla scuola in lingua tedesca ma anche: "Il capo della Svp, che è lo stesso partito che ha più volte definito FdI partito post-afascista", conclude l'esponente di FdI. Infatti, nella sua risposta Achammer aveva spiegato di voler "prendere atto del linguaggio poco rispettoso dell’insegnante fuori dal contesto scolastico.

Immediata, anche, la risposta, non troppo convincente, di Di Luca "La pratica intimidatoria è purtroppo un mezzo al quale i politici ricorrono per punire gli estensori di opinioni a loro avverse, e in certi contesti sono addirittura la norma. Sulla mia pagina Facebook io non ho peraltro mai celato le mie posizioni. Quindi posso solo ripetere che nel caso del Giorno del Ricordo si tratta di una ricorrenza frequentemente strumentalizzata in chiave nazionalista o post-fascista  e che l'impressione ricavata nell'assistere a una riunione di partito avvenuta anni fa qui a Bolzano non poteva configurarsi come esteticamente gradevole. Posso comunque tranquillizzare il Consigliere: nella scuola in cui insegno la politica resta sempre fuori dalla porta".

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