05 Marzo 2021
Mentre dal Pd in molti sembrano o fanno finta di essere caduti dal fico come se le dimissioni di Zingaretti fossero un fulmine a ciel sereno, non la pensa così Pier Luigi Bersani, oggi ex esponente Leu ma un passato lungo ed importante con i democratici, le dinamiche dei quali conosce molto bene. "Il passo indietro di Zingaretti? E' un po' di tempo che era nell'aria, non me lo aspettavo oggi. I problemi della sinistra dopo la svolta della globalizzazione non si risolvono ciascuno stando in casa a rigirarsi nel problema, ma in campo aperto, cioè con una novità” ha affermato a 'Piazzapulita'.
"Pensare di uscire da questa fase coi vecchi attrezzi e basta, senza mettere in campo un progetto nuovo, un percorso costituente, senza chiamare le forze che si sono allontanate, porta a questa situazione, a farsi il sangue amaro in casa propria. Ci vuole la generosità di dire: mettiamoci una novità, mettiamo una fase nuova. Credo che sia questa la via d'uscita. Per tutti" ha proseguito Bersani.
"Mi sono dimesso la sera stessa dei 101. Avrei potuto ricandidarmi al congresso, ma avrei dovuto fare i nomi dei 101 e non l'ho fatto per senso di responsabilità. Quello era il mio partito” ha ricordato. Infine, parlando del governo Draghi, Bersani lo ha definito “una torta a strati. Abbiamo avuto governi politici di coalizione, governi tecnici, ora abbiamo un governo a strati, con politici e tecnici. Mangiando questa torta vedremo come sarà".
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