03 Marzo 2021
Fonte: lapresse.it
Il nuovo Dpcm di marzo 2021 è stato annunciato ieri, martedì 2 marzo, dal Ministro della Salute Speranza della Ministra Maria Stella Gelmini. Su tutte le furie Giorgia Meloni, che con Fratelli d'Italia è rimasta l'unica voce a elevarsi dai banchi dell'opposizione. "Basta Dpcm, si torni alla normalità della democrazia", tuona la leader sovranista. Il nuovo Dpcm del governo Draghi contiene le misure anti Covid valide dal 6 marzo al 6 aprile.
"Accolgo il segnale positivo e ribadisco che saremo a disposizione con le nostre proposte", spiega poi Meloni. "Ma per ora nei contenuti quello che Draghi sta facendo mi sembra molto simile a quello che faceva Conte. A partire dall’ennesimo Dpcm che tutti speravamo di non vedere più. La discontinuità non è una semplice nomina, si vede nei fatti". La leader di Fratelli d'Italia ha parlato in un'intervista al Corriere della Sera.
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Per quanto riguarda la sostituzione di Domenico Arcuri, "è stata tra le prime cose che ho chiesto al capo del governo. Noi mandammo subito a Draghi documenti e dossier sull’opacità e i disservizi della gestione commissariale, che ha avuto punte surreali come sul caso delle mascherine ma anche con lo scandalo dei padiglioni vaccinali con i fiori, che giustamente Draghi ha bocciato. Benissimo, ma è il minimo sindacale".
"Vedo ancora segnali preoccupanti – rimarca Giorgia Meloni -. Agire ancora con Dpcm come si è appena fatto anziché coinvolgere il Parlamento è il contrario di ciò che ci aspettavamo". "Ormai l’emergenza dopo un anno è diventata quasi ‘normalità’. Bisogna tornare alle procedure ordinarie in democrazia. È presto, ma nei fatti per ora, domina la continuità con le politiche di Conte", continua, appena dopo la pubblicazione delle misure contenute nel nuovo Dpcm sulla gazzetta ufficiale.
E ancora: "D’altronde se si confermano ministri del precedente governo in posti chiave, come Speranza alla Salute, che scarto ci si può attendere? Mi aspettavo e mi aspetto ancora che si cambi la politica surreale delle chiusure a cena dei ristoranti aperti a pranzo mentre si consente che gli anziani si accalchino in file vergognose per il vaccino anziché prevedere un servizio efficiente a domicilio, visto che sono la categoria più fragile e colpita". "Mi aspetto che si affronti il tema che poniamo da un anno dei mezzi pubblici strapieni, vero vettore di contagio, altro che le palestre. Mi aspetto trasparenza sui dati del Cts, che limitano le libertà individuali. E che si cambi quello che non ha funzionato, visto che dopo un anno stiamo ancora in emergenza come nel marzo scorso", ha concluso Meloni.
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