23 Febbraio 2021
Fonte: lapresse.it
La scissione all'interno dei 5 stelle si sta consumando giorno dopo giorno. Alessandro Di Battista, tra le figure per così dire storiche del Movimento, non risulta più iscritto al partito fondato da Grillo. Ma ci sono divisioni anche all'interno della fazione ribelle che non ha votato alla fiducia. Giovanni Russo, tra i sedici deputati che hanno detto no a Draghi, ha dichiarato: "Abbiamo ricevuto un provvedimento di espulsione tramite e-mail. Io personalmente non farò ricorso contro questa decisione perché ritengo che con l'attuale dirigenza non ci sia la possibilità di un cambiamento, se nulla cambia non mi va di rientrare in questo Movimento".
"Ritengo che il M5S non sia sufficientemente tutelato nel governo Draghi", ha continuato il deputato. Subito dopo, però, rilascia una dichiarazione anche contro il "principe" dei ribelli pentastellati Di Battista. Osserva infatti che quest'ultimo "è solo un fenomeno mediatico".
E ancora: "Nella prova dei fatti, tutte le volte in cui Di Battista interveniva non lo faceva per portare proposte e sollevare questioni importanti, semplicemente lui appariva soltanto mediaticamente. Anche al'interno del gruppo parlamentare 5 Stelle la sua incidenza non era così forte, non si sentiva una componente ‘di battistiana’ nel M5S. Non gli abbiamo chiesto di mettersi alla guida dei dissidenti".
Infine, Russo ha parlato della possibilità di costituire un nuovo gruppo con gli espulsi del M5S. "Ci sono sul tavolo delle ipotesi, vediamo", ha detto. "Italia dei valori", si tratta di "un'ipotesi solo mediatica". Sono invenzioni giornalistiche", ha concluso il deputato.
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