09 Febbraio 2021
Fonte: Pixabay
"Mai dire mai", dice il famoso proverbio, che conoscono tutti, tranne evidentemente i politici. "Non faremo alleanze con nessun partito polito, mai", dicevano i 5 stelle alla fine delle ultime elezioni, prima cioè di fare un Governo assieme alla Lega di Matteo Salvini. "Mai con il partito di Bibbiano", affermavano gli stessi pentastellati prima di formare un Governo con il Pd, asserendo come giustificazione che "non bisogna mai ascoltare gli slogan". E infine: "Mai con Draghi" e "mai un Governo tecnico".
Ma non sono solo i pentastellati a essersi esibiti in dichiarazioni "invecchiate male" (per usare un gergo giovane). "Mai con la Lega e con i sovranisti", dicevano Leu e Pd. "Mai con il Pd e con Grillo", diceva a sua volta la Lega. Ora, con tutta probabilità, si formerà un Governo presieduto da Mario Draghi, sostenuto da Pd, Movimento 5 stelle e Lega a braccetto. Un Governo che tra l'altro sarà in parte tecnico. Insomma, i nostri politici sono riusciti in un'impresa impossibile, anche se non è l'impresa impossibile che avevamo in cima alla lista dei desideri.
Io ormai mi aspetto di tutto e non mi stupisco più di nulla. Mi aspetto che Salvini salga presto su una nave Ong per andare a soccorrere i migranti nel Mediterraneo, cosa che tra l'altro finalmente giustificherebbe il soprannome "Il Capitano". Mi aspetto che la Boldrini diventi favorevole alla poligamia (c'eravamo andati vicini, quando l'ex presidente della Camera si era presentata con il velo in Qatar). Mi aspetto che Nicola Zingaretti sostituisca il fratello Luca sul set del Commissario Montalbano, tanto ha già dimostrato di essere altrettanto bravo a recitare. Infine mi aspetto che Andrea Scanzi esca con un seguito de "Il cazzaro verde" intitolato "L'amico ritrovato".
In Italia, in politica, può succedere tutto il contrario di tutto, in quanto non esiste vergogna (mancanza terribile se accompagnata all'incapacità totale di ammettere i propri sbagli). "Mai dire mai" è tra i più famosi paradossi, ma per chi vuole fare politica in Italia gliene suggerirei uno più aulico: "Io mento sempre".
Il fatto che abbiamo avuto non presidente del Consiglio soprannominato "Il Cavaliere", uno chiamato di cognome "Conte" e adesso uno "Draghi" non è altro che la ciliegina sulla torta. Uno scherzo del destino. La prova che il destino stesso ha un incredibile senso dell'ironia. La cornice perfetta per il nostro Paese, dove, come dice il celebro motto delle Disney, i sogni possono diventare realtà.
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