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Draghi al Governo, Cacciari: "Questa è la fine della vecchia politica"

Il filosofo appoggia Mario Draghi come prossimo premier: "La sua statura internazionale non si discute"

03 Febbraio 2021

Draghi al Governo

Fonte: lapresse.it

Il filosofo Massimo Cacciari ha approvato la nomina al Governo di Mario Draghi come premier. "La sua statura internazionale non si discute", dice. "Il bene che ha fatto alla patria, chiamiamola ancora così, è evidente. Se in questi anni ci siamo salvati è perché Draghi era alla Bce dove è riuscito a resistere agli assalti di tutte le destre del mondo". In seguito Cacciari ha spiegato come questa nomina certifichi in modo definitivo la fine di un ceto politico.

Draghi al Governo, Cacciari approva

Questa crisi, ha spiegato Cacciari, "è la dimostrazione dell’impotenza e della incapacità di chi ci dovrebbe guidare. E temo che quando usciremo da questo disastro e dall’emergenza sanitaria si apriranno delle praterie per ogni iniziativa populistica immaginabile. Draghi in questo momento è perfetto, ma in prospettiva è la testimonianza notarile della catastrofe del ceto politico".

Prima della nomina di Draghi, il filosofo aveva già previsto quello che sarebbe accaduto. "Questo è un governo che è stato aggrappato al covid, altrimenti sarebbero andati a casa un anno fa. Quando finirà il blocco dei licenziamenti e l’Inps dichiarerà che non può sostenere ancora un aggravio di cig del genere, è evidente che a quel punto le tensioni sociali esploderanno. L’antipolitica e il populismo che abbiamo conosciuto si ripresenterebbero molto più organizzati e più rafforzati. Da questa crisi penso che si esca 1-1 palla al centro e si riprende tale e quale dal punto in cui avevamo cessato, questa mi pare l’ipotesi più credibile. Se non è così, vuol dire costringere Mattarella ad un’operazione come quella di Napolitano nel 2011”.

Su Renzi: "C’è una forza politica, quella di Renzi, che aveva l’obiettivo preciso di far fuori Conte. I motivi sono di concorrenzialità politica, ma in una fase di questo genere, con l’epidemia ancora in corso, con le scadenze drammatiche che dobbiamo affrontare, la competizione politica, nel senso estremo del termine, poteva anche passare in secondo piano. Renzi non mi pare riesca a far fuori Conte, Conte non riesce a far fuori Renzi, quindi è probabile che si finisca come si è partiti, senza peraltro decidere nulla."

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