Pfizer compra Seagen per $43 mld. Bourla: "Investiamo in oncologia per raggiungere nostri obiettivi finanziari"

Pfizer continua a crescere: la casa farmaceutica statunitense ha siglato un accordo per acquisire Seagen per 43 miliardi di dollari, come già anticipato da Il Giornale d'Italia. Seagen, ex Seattle Genetics, si occupa di sviluppare, sperimentare e commercializzare farmaci per la cura del cancro.

Pfizer acquisisce Seagen per $43 mld

Pfizer non si arresta nonostante le molteplici voci che denunciano le complicazioni e le reazioni avverse dei suoi vaccini anti-covid. Anzi, continua ad espandersi, ora nel campo delle biotecnologie applicate all'oncologia. Oggi ha firmato un accordo per l'acquisizione di Seagen, ex Seattle Genetics. 

Pfizer pagherà 229$ ad azione, per un totale di 43 miliardi di dollari, come riporta il Wall Street Journal. L'ambito della ricerca e della cura del cancro è uno dei più remunerativi, come spiega lo stesso Chief Executive di Pfizer Albert Bourla.

"L'oncologia continua a essere il più grande motore di crescita nella medicina globale e questa acquisizione rafforzerà la posizione di Pfizer in questo importante spazio e contribuirà in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi finanziari a breve e lungo termine di Pfizer", dice. Una frase che ha fatto scatenare una parte del web. "Prima causano effetti avversi e poi cercano di curarli", ha scritto un utente su Facebook.

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Il quotidiano sostiene che von der Leyen aveva l'obbligo di rendere pubblici i messaggi, in nome della trasparenza. Finora sia la presidente della Commissione Ue che il CEO di Pfizer hanno tenuto le bocche cucite sulla questione

Pfizer è alla ricerca di nuovi introiti perché nei prossimi anni perderà l'esclusività di alcuni farmaci (come Eliquis e Ibrance) dato che scadranno i brevetti. L'acquisizione di Seagen, comunque, deve passare al vaglio dell'antitrust. Se l'affare dovesse andare in porto, Pfizer inizia a pregustare ricavi da $10 mld entro il 2030. 

Seagen, biotech in ambito oncologico

La società di Seattle è specializzata nella tecnologia a ADC, acronimo di Antibody-drug conjugate, coniugati anticorpo-farmaco in italiano. I farmaci sviluppati con questa tecnica sono più "precisi" della chemioterapia e della radioterapia perché colpiscono direttamente le cellule tumorali.

Il farmaco è legato all'anticorpo che prende di mira uno specifico antigene tumorale (o proteina ) che, idealmente, si trova solo all'interno o sulle cellule tumorali. Secondo le stime di Evaluate nel 2028 gli ADC rappresenteranno 31 miliardi di dollari nel mercato dei farmaci che ne fa girare 375 miliardi, cioè quasi l'8,3% del totale.