Intesa Sanpaolo e Confindustria Piemonte presentano "Le priorità di sviluppo per le imprese"

Stefano Barrese, a capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: "Un’occasione importante delle imprese e per mettere a punto il miglior sostegno possibile e per realizzare obiettivi di crescita a lungo termine. La cinghia di trasmissione non può che essere la filiera: il sistema virtuoso che permette a grandi e piccole aziende di sostenersi a vicenda, dando vita ad un’economia in grado di generare occupazione in maniera diffusa"

Si è svolto questa mattina “Le priorità di sviluppo per le imprese”, l'evento organizzato da Confindustria Piemonte e Intesa Sanpaolo. La transizione verso la mobilità sostenibile, il consolidamento di settori recentemente vincenti come agri-eno-food, l’innalzamento della competitività delle filiere storiche come tessile, aerospazio e lusso. Sono queste alcuni dei temi emersi dall'incontro di questa mattina a Torino.

Confindustria, Marco Gay: "A noi il compito di supportare il sistema imprenditoriale e di condividere con le istituzioni la visione industriale del Piemonte"

“Stiamo attraversando un momento complicato, di grande transizione, trasformazione e incertezza. Dopo la lunga crisi pandemica, stiamo vivendo la tragedia della guerra che colpisce la popolazione ucraina, tragedia immane e spaventosa, un conflitto che coinvolge e tocca ciascuno di noi. Siamo qui per confrontarci sulle criticità e sulle priorità di sviluppo delle imprese del Piemonte, sul ruolo che ciascuno di noi vuole e deve avere. A noi, come Confindustria, il compito di supportare il sistema imprenditoriale e di condividere con le istituzioni la visione industriale di una regione che per tornare a correre deve iniziare a crescere almeno del 3% all’anno in maniera strutturale. Oggi è il momento di condividere priorità e responsabilità, mettendo in campo il coraggio di affrontare i prossimi mesi: perché siano un punto di partenza solido” ha dichiarato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, introducendo i lavori.

Sviluppo che secondo i presidenti delle otto territoriali piemontesi di Confindustria, i leader dei giovani imprenditori, della piccola industria e dell’Ance Piemonte deve seguire le direttrici del Piano Industriale presentato alla Regione da Confindustria Piemonte l’anno scorso. Al centro, oltre alla transizione energetica e tecnologica, ci sono le occasioni che arrivano da settori in forte crescita come life-science, medicina, biotech e salute. Così come si devono sviluppare l’economia circolare, la sostenibilità e la green economy. Allo stesso tempo anche il turismo può diventare un’industria di sistema, mentre le costruzioni devono puntare alla rigenerazione e all’innovazione di materiali e tecnologie. Tutto questo deve avvenire diffondendo intelligenza artificiale, robotica e big data nelle specializzazioni locali. All’orizzonte c’è poi il completamento di alcune fondamentali infrastrutture materiali, che possono consolidare il ruolo del Piemonte anche come piattaforma logistica di terza generazione.

Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese: "Un'occasione per capire le nuove esigenze delle imprese e mettere a punto il miglior sostegno possibile"

Temi evidenziati e condivisi anche dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, e da Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, che hanno aperto il convegno con un indirizzo di saluto. Nel corso del dibattito sono stati toccati anche molti altri punti nodali per le imprese, a cominciare dalla necessità di sempre maggiori risorse su formazione e qualificazione professionale del capitale umano, di una reale semplificazione amministrativa e normativa, anche per cogliere al meglio le opportunità che derivano da Pnrr e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). A conclusione dei lavori è intervenuto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

Stefano Barrese, a capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha dichirato:“Mi fa particolarmente piacere essere qui oggi in un territorio che ha saputo resistere a due anni molto difficili e bene lo dimostra il +20% di export nel 2021 rispetto all’anno precedente. Questo incontro è un’occasione importante per capire le nuove esigenze delle imprese e per mettere a punto il miglior sostegno possibile. Non solo per affrontare le oggettive difficoltà per le quali abbiamo attivato nel tempo moratorie, finanziamenti straordinari, allungamento delle durate fino a 20 anni e, da ultimo, sostegni alle aziende energivore e a quelle colpite nell’interscambio con i paesi in guerra. Ma per realizzare obiettivi di crescita a lungo termine. Siamo nel pieno di un’ampia trasformazione produttiva e dei consumi nel segno della sostenibilità. In Piemonte abbiamo già erogato 200 milioni di finanziamenti green e circular. Questo è un territorio ricettivo all’innovazione. Abbiamo sostenuto circa 300 startup. Con il nuovo programma Up2Stars spingeremo ulteriormente sull’acceleratore della digitalizzazione, dove l’Italia si colloca al 20° posto su 27 in Europa, ma nell’ambito più strettamente connesso ai processi produttivi, e allo sviluppo ed utilizzo delle tecnologie 4.0, evidenzia un risultato migliore di Germania, Francia, Spagna e UE 27”.

“Le risorse del PNRR sono la nostra grande chance – dichiara Stefano Barrese- ma occorrono coordinamento e informazione. Intesa Sanpaolo ha predisposto una piattaforma dove aziende grandi e piccole possono accedere ai bandi disponibili e ricevere consulenza nella presentazione dei progetti, con la prospettiva di poter contare su risorse aggiuntive che il Gruppo ha stanziato attraverso un piano senza precedenti da 400 miliardi di euro. La cinghia di trasmissione di tutto questo non può che essere la filiera: il sistema virtuoso che permette a grandi e piccole aziende di sostenersi a vicenda, dando vita ad un’economia sana, ben strutturata, in grado di generare occupazione in maniera diffusa. Delle 800 filiere che Intesa Sanpaolo supporta in Italia, 80 sono in Piemonte con 3.600 aziende coinvolte. Il nostro obiettivo è rafforzare ulteriormente questa catena di valore a beneficio di tutto il territorio”.

Gros Pietro (Intesa Sanpaolo): "Ripartire dalla liquidità della banche e delle imprese"

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Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo a Il Giornale d'Italia:

“Un bel sostegno molto apprezzato perché le fondazioni sono per noi degli azionisti stabili e questo è un punto importante. Sono degli azionisti che hanno nel loro DNA già intervento nell’economia e nel sociale, nella sostenibilità ed è fondamentale. Per Intesa Sanpaolo vantaggio avere azionisti stabili.”

Sulla richiesta di rivedere il PNRR Gros Piero risponde: “Sono cambiato alcuni elementi al contorno, i prezzi sono cambiati è difficile che gli obiettivi debbano essere cambiati. Questo è un momento in cui con pandemia e guerra abbastanza inattesa dimostrano che bisogna saper guardare a lungo termine e per arrivarci bisogna passare indegni nel breve termine. Bisognerà prendere dei provvedimenti importanti per quanto riguarda approvvigionamento energetico, dobbiamo continuare a far funzionare la nostra economia, ma non dimentichiamo gli obiettivi di lungo termine. Una questione questa di tempi, strumenti e risorse. Troppo spesso l’Italia in passato si è data degli obiettivi belli da pronunciare che poi non sono stati raggiunti, è importante che il Governo possa lavorare bene fino al termine della legislatura.”

Il Presidente di Intesa Sanpaolo risponde a Il Giornale d’Italia sulle priorità oggi delle imprese: “Credo che debbano essere quelle che già erano state annunciate. Bisogna recuperare un fossato scavato dalla crisi, serve del materiale per riempirlo e scavalcarlo e penso che il NextGenerationEU ha dato, in particolare il PNRR, gli aiuti alle imprese che in questo momento sono solide e hanno liquidità, le banche sono molto più solide dell’inizio della pandemia e da questo bisogna ripartire. Ci sono anche obiettivi operativi, il Governo si muove per avere altri approvvigionamenti energetici in sostituzioni di quelli che potrebbero venire a mancare questa è una delle priorità. Credo che ci sono delle questioni da prendere in considerazioni come l’aumento dei pezzi che cambia i conti, bisogna lavorarci”.

Stefano Barrese (Intesa Sanpaolo): "Transizione energetica per ridurre costi dell’energia"

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Stefano Barrese, capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, a Il Giornale d'Italia:

”Una delle priorità ora è agevolare la transizione energetica, non soltanto per ridurre l’ impatto ambientale ma anche ridurre e azzerare se possibile il costo dell’energia. Questo è parte integrante del PNRR ma lo si può accelerare in modo importante attraverso utilizzo dei fondi di garanzia. Ad agosto del 2021 abbiamo fatto un accordo con Sace per finalizzare questo dando possibilità alle aziende di poter attingere fondi dalla banca per finanziare questi interventi finanziabili fino a 15 milioni con scadenza a 20 anni. Questo per noi rappresenta uno degli esempi per accelerare trasformazione del Paese”.

“L’unico modo per far sì che la crescita sia importante e presente è stimolare gli investimenti, indirizzati verso industria, infrastrutture hanno un moltiplicatore più alto del PIL e agevolare il supporto alle famiglie affinché non ci sia una flessione dei consumi in un momento in cui l’inflazione sta incidendo in modo importante.”

“I costi dell’energia influiscono è uno degli elementi ma non l’unico e incide meno rispetto ad altri per le aziende, il vero tema è la dimensione in cui aumentano, bisogna aiutare le aziende e noi lo stiamo facendo, cercare di diluire nel tempo la bolletta energetica. Abbiamo introdotto da poco questa iniziativa che consente di diluire fino a 96 mesi 12 mesi di bolletta energetica”.

Bonomi (Confindustria): "Produrre è diventato antieconomico, così si rischia recessione tecnica"

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Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in occasione dell'incontro "Le priorità di sviluppo per le imprese":

"La crescita è la stella polare che dovrebbe avere questo Paese. Tutti dicono che la ricchezza, la crescita arriva dalle imprese ma quando bisogna prendere le decisioni vediamo che non si va in quella direzione, molte volte le decisioni sono finalizzate al dividendo elettorale e non alla crescita del Paese. Si decide di tagliare sull’industria in un Paese che per decenni si è deciso sulla spesa corrente piuttosto che sugli investimenti”.

“Stiamo vivendo un biennio particolare iniziato con la pandemia e oggi con invasione dell’Ucraina. Anni che hanno messo a dura prova l’industria, dal 2008 è avvenuta grande trasformazione nell’industria italiana che si è patrimonializzata anche nelle piccole e medie imprese, che ha investito in ricerca, competenze per questo abbiamo retto alla crisi della pandemia, siamo arrivati rafforzati, industria italiana molto responsabile. Abbiamo assorbito nelle nostre filiere tutti gli aumenti che sono arrivati, delle materie prime, energetici con molta responsabilità di ci siamo a assunti questi aumenti, ma oggi non possiamo più, perché produrre è diventato antieconomico. Il 16% delle imprese italiane ha sospeso o ridotto oggi le produzioni e se proseguiremo con queste condizioni nei prossimi tre mesi un altro 30% delle imprese italiane ridurrà o sospenderà le produzioni, metà del sistema industriale italiano andrà a scartamento ridotto, questo è un problema per il Paese. L’aumento del PIL era previsto oltre il 4% ma se continuiamo così la crescita sarà di meno della metà. E se teniamo conto dell’effetto di trascinamento positivo del grande rimbalzo dell’anno scorso vuol dire che nel primo semestre di quest’anno saremmo in recessione tecnica. I fatti dimostrano che l’industria manifatturiera non si è piegata ha resistito con caparbietà e coraggio”.