Venerdì, 03 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

lavoro

Pnrr: Cni, esaurito effetto propulsivo su mercato servizi ingegneria e architettura

03 Ottobre 2025

Roma, 3 ott. (Labitalia) - L’effetto propulsivo sui servizi di ingegneria e architettura, registrato a partire dal 2022, garantito dai finanziamenti legati al Pnrr, è ormai completamente esaurito. E’ quanto emerge dal consueto rapporto del Centro studi del consiglio nazionale degli ingegneri sul mercato dei Sia appena pubblicato. Nel periodo che va da maggio ad agosto di quest’anno (secondo quadrimestre) le stazioni appaltanti, infatti, hanno pubblicato gare per un importo a base d’asta complessivo per le sole gare di progettazione ed altri servizi (escludendo, quindi, accordi quadro, concorsi, servizi Ict e gare con esecuzione) pari a poco più di 254 milioni di euro: una perdita secca di ben 667 milioni di euro rispetto al picco massimo raggiunto proprio nel 2022. Il dato relativo ai primi otto mesi dell’anno, procede di conseguenza: il calo rispetto ai primi due quadrimestri del 2024 supera i 186 milioni di euro.

Le cose non migliorano se consideriamo il mercato dei servizi di ingegneria nel suo complesso. Anche aggiungendo il valore degli importi a base d’asta fissato nei bandi per gli accordi quadro, i concorsi di idee e di progettazione e le gare con annessa l’esecuzione dei lavori (escludendo i costi di esecuzione), la stima degli importi complessivi a base d’asta non arriva ai 490 milioni di euro, circa 65 milioni in meno rispetto ai primi 4 mesi del 2025 e ben 130 milioni circa in meno rispetto al periodo maggio-agosto 2024.

“Già da un po’ di tempo i rapporti del nostro Centro studi hanno registrato il tramonto definitivo della fase positiva determinata dal Pnrr e dai diversi bonus edilizi", afferma Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni.

"Il mercato dei servizi di ingegneria e architettura -continua- è ormai tornato a livelli “normali” e questo ci impone di prestare ancora più attenzione alla corretta valorizzazione del lavoro degli ingegneri e al rispetto che si deve alla centralità del progetto. Le anomalie registrate dal nostro Osservatorio bandi, infatti, confermano che una degli elementi che vanno maggiormente salvaguardati è l’applicazione corretta dell’Equo compenso. Come Consiglio nazionale siamo costantemente impegnati nelle opportune interlocuzioni istituzionali, al fine di giungere alla piena affermazione di questo principio fondamentale, e lo saremo nel prossimo futuro anche in occasione delle discussioni relative al recente ddl delega sulla riforma delle professioni”. “L’esaurimento dell’effetto ‘esterno’ che, per un certo periodo, ha sostenuto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura ci induce a valutare la realtà per quella che è allo stato attuale", dice Giuseppe Margiotta, consigliere segretario del Cni con delega al centro studi.

"Il fatto che oltre il 68% dei bandi -continua- abbia un importo a base d’asta inferiore a 140mila euro fa sì che i liberi professionisti riescano ad aggiudicarsi complessivamente oltre il 35% dei bandi. Questo dato, apparentemente positivo, segnala però il fatto che sui bandi caratterizzati dai grandi importi, com’è ormai consuetudine, i liberi professionisti facciano più fatica. Lo dice il fatto che riescono ad aggiudicarsi solo il 6% degli importi complessivi. Questa realtà, di cui è bene prendere atto, amplifica l’attenzione del nostro sistema ordinistico per l’effettiva applicazione dell’equo compenso, stabilendo con precisione quali parti dei costi della progettazione debbano rispettare con rigore quei parametri che sono i soli a garantire un’alta qualità della prestazione”.

“I dati del monitoraggio – sostiene Marco Ghionna, presidente del Centro studi Cni - mostrano che il rallentamento del mercato e la frammentazione delle gare rischiano di relegare i professionisti a un ruolo marginale. È indispensabile intervenire sul piano legislativo per garantire che le competenze professionali restino un elemento qualificante e riconoscibile nei processi di aggiudicazione, assicurando così che le opere siano concepite e sviluppate con un elevato livello tecnico e qualitativo. E’ necessario favorire forme di collaborazione tra professionisti e società, mantenendo tuttavia un ruolo centrale delle figure iscritte agli Ordini professionali per assicurare la tracciabilità delle responsabilità e la qualità tecnica”.

Tornando ai bandi di gara per servizi di ingegneria e architettura “tipici” emerge che, nel periodo in oggetto, ben oltre la metà dei bandi pubblicati (il 68,1%) presenta un importo a base d’asta inferiore a 140mila euro. I bandi che presentano un importo a base d’asta maggiore di 215mila euro ricoprono solo il 25,9% delle gare emesse, percentuale quasi dimezzata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (49,8%).

Tutti i bandi di gara utilizzati in questa indagine sono stati sottoposti ad un’analisi dei contenuti da parte dell’Osservatorio bandi della fondazione del consiglio nazionale degli ingegneri per individuare eventuali anomalie. Su 1011 bandi esaminati, in 285 casi si è reso necessario un approfondimento più dettagliato dei documenti di gara, a seguito del quale, per 56 gare è stata inviata alla stazione appaltante una lettera di segnalazione dell’anomalia con relativa istanza di modifica o, in alcuni casi, di sospensione del bando. Le anomalie hanno riguardato principalmente aspetti correlati all’equo compenso e al calcolo dell’importo a base d’asta.

Prendendo in esame le aggiudicazioni, nel secondo quadrimestre 2025 i liberi professionisti vedono aumentare l’importo medio delle gare a loro affidate da 52.350 euro a 57.164. Un aumento di circa 21.400 euro viene registrato anche per le Rti/ati miste (composto da società e liberi professionisti). Vengono penalizzate le società a fronte dell’enorme successo raggiunto dai consorzi, che vedono passare l’importo medio delle gare a loro affidate da 275.868 euro a circa 1,170 mln di euro, anche se il dato è fortemente condizionato da una unica aggiudicazione di importo vicino ai 9 milioni di euro. I liberi professionisti si sono aggiudicati nel periodo il 35,6% delle gare, ma appena il 6,6 % degli importi. La fetta maggiore è appannaggio delle società (Spa, Srl, Rti/Ati tra società) cui vanno il 55,7% delle gare e ben il 68,2% degli importi.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x