Ucraina, Uk pronta a sbloccare £8mld di beni russi congelati per trasferirli a Kiev e finanziare "altri 2 anni di guerra", no di altri Paesi Ue
Il Regno Unito è pronto a sbloccare 8 miliardi di sterline da beni russi congelati per aiutare l’Ucraina, in coordinamento con Ue e Canada, nell’ambito di fondi fino a 100 miliardi
La Gran Bretagna ha annunciato di essere pronta a sbloccare 8 miliardi di sterline dai beni russi congelati per poi trasferirli all'Ucraina, con l'intenzione di finanziare "per almeno altri 2 anni la guerra" contro Mosca. Gli altri Paesi dell'Unione Europea e altri alleati occidentali, come il Canada, per ora si sono sfilati dalla proposta di Londra.
Ucraina, Uk pronta a sbloccare £8mld di beni russi congelati per trasferirli a Kiev e finanziare "altri 2 anni di guerra", no di altri Paesi Ue
Il governo del Regno Unito ha annunciato l’intenzione di stanziare circa 8 miliardi di sterline provenienti da beni russi congelati a favore dell’Ucraina, secondo fonti governative.
L’obiettivo è parte di un più ampio piano internazionale che coinvolge Europa, Canada e altri partner occidentali, volto a sbloccare fino a 100–130 miliardi di dollari in totale per sostenere l’Ucraina nei prossimi due anni, sia per la difesa sia per la ricostruzione.
I fondi russi congelati risultano in diversi Paesi occidentali, in particolare in Europa, dove si sta valutando un meccanismo che permetta di impiegare tali asset senza costi eccessivi per i contribuenti.
La proposta britannica non ha ancora un meccanismo definitivo: le fonti indicano che Londra sta negoziando con i partner per definire modalità che garantiscano trasferimenti legali e sicuri. Inoltre, la discussione europea è complicata dalla resistenza del Belgio, dove si trovano molti degli asset russi congelati, per timori legali e finanziari.
Dal punto di vista dell’impatto, questi 8 miliardi potrebbero coprire oltre due terzi del fabbisogno finanziario dell’Ucraina nei prossimi due anni, in uno scenario che include sia il proseguimento della guerra sia una possibile fase di pace e ricostruzione.
La notizia arriva in un momento di crescente pressione economica per l’Ucraina e di riduzione del sostegno americano, rafforzando la posizione del Regno Unito come partner chiave a Bruxelles nella mobilitazione di risorse. Tuttavia, restano incognite legali e politiche: il trasferimento di beni congelati nello scenario internazionale e le contropartite richieste alla Russia sono ancora oggetto di negoziazione.
In sintesi, la proposta britannica segnala una nuova fase nel finanziamento occidentale per l’Ucraina e nella pressione economica verso la Russia: se attuata, sarebbe una delle operazioni più rilevanti finora sul fronte dei beni russi bloccati.