14 Novembre 2025
Un drone HESA Shahed (fonte: Adnkronos)
Vi sarebbero due aziende ucraine dietro alla fornitura di componenti bellici usati per la produzione dei droni iraniani dell'azienda HESA, droni poi impiegati dalla Russia per bombardare le città ucraine. È questo il contenuto di un lungo comunicato stampa pubblicato, mercoledì 12 novembre, dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America.
A darne comunicazione è stato proprio l'Office of Foreign Assets Control che ha dichiarato di stare imponendo sanzioni a due aziende con sede in Ucraina accusate di rifornire parti aerospaziali all'HESA (o Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company), ovvero un produttore militare statale iraniano specializzato nella progettazione e costruzione dei cosiddetti Shahed-131 e Shahed-136, droni a lungo raggio abitualmente impiegati da Mosca per attaccare obiettivi urbani sul fronte ucraino. Le aziende in questione, recita il rapporto statunitense, sono la GK Imperativ Ukraina LLC ed Ekofera LLC, società della iraniana Bahram Tabibi che avrebbero giocato un ruolo cruciale nella catena di approvvigionamento di "materiali aerospaziali, compresi indicatori di atteggiamento e magnetometri".
Sempre secondo rapporto, ad aver giocato da "intermediario tra le società di facciata con sede in Ucraina e l'HESA" sarebbe stata la Saeed Pahlavani Nejad (Nejad) con sede in Iran, che avrebbe inoltre "facilitato le vendite di componenti alternativi, motori, indicatori di atteggiamento, sensori e altre attrezzature". Detto altrimenti, le società ucraine incriminate avrebbero lavorato a stretto contatto con tre agenti iraniani per costruire una rete di rifornimento, "supporto finanziario, materiale, tecnologico, o di altro tipo" all'Iran. Si tratta di una notizia profondamente disturbante se si considera che le due aziende hanno sede a Kharhiv e nella capitale Kyiv e contribuiscono a rafforzare un armamentario impiegato contro le stesse infrastrutture ucraine. Un nuovo giro di vite che non solo va a colpire l'Iran ma che interroga sulle posizioni ambigue dell'Ucraina nei confronti del suo posizionamento bellico. GK Imperativ, ad esempio, figura nell'elenco aziendale ucraino già dal 2018, descritta come "azienda per la prodotti chimici e materiali da costruzione". Ugualmente Ekofera: costituita nel 201, figura come società di "consulenza e intermediario per le merci e i macchinari all'ingrosso".
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