05 Novembre 2025
Il presidente USA Donald Trump. Fonte: imagoeconomica
Non c'è accordo tra Democratici e Repubblicani per porre fine allo shutdown, nemmeno con un esercizio provvisorio
La sospensione delle attività governative federali considerate non essenziali è arrivata al 36º giorno, segnando un record storico. Il presidente Donald Trump ha chiesto all’opposizione di porre fine all’ostruzionismo, ma le elezioni locali hanno rinvigorito i Democratici. Il tycoon ha anche aggiunto che la sconfitta alle elezioni di New York "è colpa dello shutdown".
Con la sospensione delle attività governative federali americane entrata nella sua sesta settimana, lo shutdown si avvia a costare 11 miliardi di dollari all’economia americana. Lo riporta l’Ufficio di Bilancio del Congresso, che ha avvisato che, se lo stallo dovesse proseguire, la cifra potrebbe aumentare a 14 miliardi.
Lo shutdown ha superato per durata e costi anche quello del 2019, l’ultimo anno del primo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca. La chiusura avviene quando il Congresso non trova un accordo sull’aumento del tetto del debito pubblico statunitense, che richiede una maggioranza qualificata al Senato e quindi, molto spesso, la collaborazione tra i due partiti maggiori.
La sospensione delle attività federali comporta la chiusura di tutti gli uffici tranne quelli reputati essenziali. Rimangono attivi solo l’esercito, le forze di sicurezza, i vigili del fuoco, le poste e la riscossione delle tasse. Tutto il resto, scuole, ministeri, fino alla NASA, chiude, e i dipendenti rimangono senza stipendio.
I Democratici avrebbero iniziato a partecipare più frequentemente alle trattative negli ultimi giorni, ma la base chiede una posizione ferma soprattutto sulla sanità. Il partito è inoltre uscito vincitore da una serie di elezioni locali, che ne hanno rafforzato la posizione.
Nel frattempo, l’economia statunitense dà segnali negativi. L’indice PMI manifatturiero di ottobre è in contrazione, sotto la soglia di espansione a 48,7, 0,4 punti in meno rispetto a quello di settembre, secondo l’ISM. Tutti i principali indici, dalle scorte all’occupazione, sono in calo.
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