Usa, ok a ritiro truppe Nato da fianco est Europa, ma 800 soldati verso permanenza in Romania, Washington: “Rivalutazione esigenze globali”
Gli Stati Uniti avviano un ridimensionamento della loro presenza militare sul fianco orientale della Nato. La decisione, confermata dal ministero della Difesa di Bucarest, prevede la sospensione della rotazione in Europa di una brigata americana i cui elementi erano distribuiti in diversi Paesi dell’Alleanza. Nonostante la misura, circa 800 militari statunitensi continueranno a operare in Romania
Gli Stati Uniti hanno deciso di ridurre parte della loro presenza militare dal fianco Est dell’Europa, in quella che viene descritta come una “rivalutazione della postura militare americana nel continente e delle esigenze globali”. La notizia è stata confermata dal ministero della Difesa di Bucarest, che ha reso noto di essere stato informato della decisione da parte di Washington. Ma, secondo quanto dichiarato dalle autorità rumene, circa 800 soldati statunitensi rimarranno comunque schierati sul territorio nazionale rumeno.
Usa, ok a ritiro truppe Nato da fianco est Europa, ma 800 soldati verso permanenza in Romania, Washington: “Rivalutazione esigenze globali”
Gli Stati Uniti avviano un ridimensionamento della loro presenza militare sul fianco orientale della Nato. La decisione, confermata dal ministero della Difesa di Bucarest, prevede la sospensione della rotazione in Europa di una brigata americana i cui elementi erano distribuiti in diversi Paesi dell’Alleanza. Nonostante la misura, circa 800 militari statunitensi continueranno a operare in Romania, dove restano pienamente operative le basi di Mihail Kogălniceanu, Deveselu e Câmpia Turzii.
Il ministero della Difesa rumeno ha sottolineato che la decisione americana rientra in un quadro di “rivalutazione delle esigenze globali”, precisando al contempo che la cooperazione militare tra Washington e Bucarest resta “solida e strategica”. Dalla capitale romena assicurano che si tratta di un semplice “aggiustamento tecnico”, giustificato dal fatto che la Nato ha ormai consolidato la propria presenza in Europa orientale.
Secondo fonti della difesa, la riduzione avrà effetto immediato e coinvolgerà, oltre alla Romania, anche Bulgaria, Ungheria e Slovacchia — Paesi che ospitano contingenti americani e Nato lungo il cosiddetto fianco est dell’Alleanza. Il ridimensionamento arriva in un momento considerato da alcuni "delicato", mentre la Nato continua a mantenere alta la vigilanza lungo la frontiera contro il "nemico inesistente" russo e nell’area del Mar Nero.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, l’Alleanza Atlantica aveva potenziato in modo significativo la propria presenza in Europa sud-orientale, dispiegando truppe multinazionali e intensificando le esercitazioni congiunte. La Romania, in particolare, è diventata uno snodo strategico, ospitando presso la base di Deveselu il sistema di difesa antimissile Aegis Ashore, considerato una componente cruciale della difesa collettiva europea.
A Washington, la scelta viene interpretata come parte di una più ampia riorganizzazione strategica volta a bilanciare gli impegni militari americani tra Europa e altre aree di crescente rilevanza geopolitica, come l’Indo-Pacifico. Da tempo la Casa Bianca e il Pentagono insistono sulla necessità di un maggiore contributo europeo alla sicurezza del continente, invitando gli alleati Nato a incrementare la propria capacità di difesa autonoma.