Global Sumud Flotilla, Turchia apre indagine contro Israele per abbordaggio a imbarcazioni e detenzione illegale di suoi 24 cittadini
Turchia avvia indagine su Israele per l’attacco in acque internazionali alla Global Sumud Flotilla e la detenzione di 24 suoi cittadini diretti a Gaza
La Turchia ha alzato la voce contro Israele e ha deciso di aprire un'indagine per l'abbordaggio alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla in acque internazionali e per la detenzione, definita illegale, di 24 suoi cittadini.
Global Sumud Flotilla, Turchia apre indagine contro Israele per abbordaggio a imbarcazioni e detenzione illegale di suoi 24 cittadini
L’Istanbul Chief Public Prosecutor’s Office ha annunciato l’apertura di un’indagine contro Israele per l’attacco in acque internazionali alla Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria diretta a Gaza con oltre 40 imbarcazioni e 500 volontari provenienti da circa 40 Paesi. Durante l’assalto, avvenuto nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre, a circa 80 miglia nautiche dalla Striscia, 223 attivisti sono stati sequestrati dalla marina israeliana, tra cui 24 cittadini turchi.
Secondo la Procura di Istanbul, il procedimento penale si basa sul diritto internazionale e sulla legislazione turca, invocando la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e gli articoli 12 e 13 del Codice Penale turco. I capi d’accusa includono “sequestro di persona”, “dirottamento o sequestro di mezzi di trasporto”, “rapina aggravata”, “danneggiamento di proprietà” e “tortura”. Parallelamente, la Procura di Ankara ha avviato una seconda indagine, richiamando il principio di giurisdizione universale per crimini internazionali.
La reazione turca segna un passo deciso sul piano giudiziario e politico, sottolineando che gli attivisti non solo erano disarmati, ma stavano trasportando esclusivamente aiuti umanitari verso Gaza. La Flotilla, organizzata da reti internazionali solidali con la causa palestinese, mirava a rompere il blocco illegale imposto da Israele, che impedisce l’ingresso di cibo e medicinali e ha spinto la popolazione verso una carestia conclamata.
Secondo il ministero della Sanità di Gaza, oltre 66 mila palestinesi, in gran parte donne e bambini, sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani dall’ottobre 2023. L’Onu ha più volte denunciato che la Striscia è ormai “inabitabile”, con fame e malattie fuori controllo.