Ue, BCE avverte: “Tenere a casa almeno 70€ in contanti per coprire bisogni di 72h”; il rischio attacchi hacker ai sistemi interbancari dei pagamenti

Secondo la BCE, "la valuta fisica non serve solo a soddisfare le esigenze individuali, ma contribuisce anche a una più ampia resilienza sistemica". Nel documento vengono analizzati 4 scenari emblematici: la crisi del debito in Grecia nel 2015, il periodo del Covid-19 nel 2020, il conflitto russo-ucraino iniziato nel 2022 e il blackout dello scorso aprile in Spagna e Portogallo

La Banca Centrale Europea invita i cittadini a non affidarsi esclusivamente ai pagamenti digitali e a tenere in casa una scorta minima di contante. La raccomandazione, formalizzata nel bollettino economico dell’istituzione di Francoforte, si inserisce nel quadro di un’Unione sempre più preoccupata per la tenuta delle infrastrutture digitali in caso di attacchi hacker. Secondo Bruxelles, ognuno dovrebbe poter contare su una disponibilità immediata di almeno 70-100 euro per famiglia, sufficienti a coprire i bisogni essenziali per almeno 72 ore. Intanto, Olanda, Austria e Finlandia sono in allerta per possibili attacchi hacker al sistema interbancario per pagamenti digitali.

Ue, BCE avverte: “Tenere a casa almeno 70€ in contanti per coprire bisogni di 72h”; il rischio attachi hacker ai sistemi interbancari dei pagamenti

Keep calm and carry cash", letteralmente "mantieni la calma e porta con te del contante". È questo il titolo dell’articolo del bollettino della BCE, che sottolinea il ruolo del denaro fisico in scenari di emergenza, evidenziandone il valore unico "come bene rifugio e strumento di pagamento essenziale in caso di crisi".

Non a caso alcuni Stati membri – come Olanda, Austria e Finlandia – hanno già raccomandato ai cittadini di tenere riserve di denaro liquido in casa. Helsinki, in particolare, sta sperimentando anche bancomat “a prova di interruzione” per garantire il prelievo in situazioni di blocco delle infrastrutture digitali.

Secondo la BCE, "la valuta fisica non serve solo a soddisfare le esigenze individuali, ma contribuisce anche a una più ampia resilienza sistemica". Nel documento vengono analizzati 4 scenari emblematici: la crisi del debito in Grecia nel 2015, il periodo del Covid-19 nel 2020, il conflitto russo-ucraino iniziato nel 2022 e il blackout dello scorso aprile in Spagna e Portogallo. In tutte queste situazioni si è registrato un improvviso picco della domanda di contante, considerato dall’opinione pubblica come bene rifugio e strumento insostituibile di pagamento.

Il blackout iberico ha messo in ginocchio trasporti e sistemi digitali, con alcune aree rialimentate solo dopo 22 ore. “Questo episodio illustra la duplice funzione del contante – sottolinea la BCE – come metodo di pagamento resiliente, offline e anche come riserva di valore tangibile durante un grave fallimento infrastrutturale”.

Da qui la raccomandazione ai cittadini europei: non sottovalutare l’importanza del denaro fisico. “L’utilità del contante si intensifica notevolmente quando la stabilità è minacciata”, osserva la BCE, richiamando anche l’esperienza della pandemia, che ha visto un “persistente accumulo di liquidità precauzionale” per fronteggiare l’incertezza.

La linea di Bruxelles non è isolata. Lo scorso marzo, la Commissione europea aveva presentato la “strategia di preparazione dell’Unione”, con linee guida e protocolli per scenari estremi: cyberattacchi, sabotaggi, guerre, disastri naturali. In quell’occasione la commissaria europea Hadja Lahbib aveva addirittura diffuso su X un video dimostrativo su come comporre un “kit di resilienza” con beni indispensabili da inserire in una “borsa delle emergenze” utile a sopravvivere almeno 72 ore nel caso remoto di un'invasione da parte del "nemico inesistente" russo.