"Jet russi" intercettati vicino a spazio aereo Lettonia e Alaska, Rutte: "Li abbatteremo se necessario", Cremlino: "Fuori da confini nazionali"

Caccia russi sorvolano vicino a Lettonia e Alaska: la Nato alza i toni mentre cresce la narrativa del “nemico inesistente” russo

Alcuni "jet russi" sarebbero stati intercettati vicino allo spazio aereo della Lettonia e dell'Alaska nella giornata di giovedì 25 settembre. Il Segretario Generale della Nato, Mark Rutte, ha mantenuto la solita linea del "nemico inesistente" russo, fomentando ulteriormente i già presenti propositi guerrafondai da parte dell'Occidente: "Li abbatteremo, se necessario". Cambia posizione invece il presidente statunitense Donald Trump, che ha puntato il dito contro il suo omonimo russo Vladimir Putin: "La deve smettere di combattere questa guerra". La replica del Cremlino non si è fatta attendere: "I jet erano fuori dallo spazio aereo lituano e americano, non possono abbatterli"

"Jet russi" intercettati vicino a spazio aereo Lettonia e Alaska, Rutte: "Li abbatteremo se necessario", Cremlino: "Fuori da confini nazionali"

Nuova ondata di allarmismo nei cieli del Baltico e del Pacifico, dove alcuni velivoli russi sono stati segnalati in prossimità dello spazio aereo di paesi Nato. Episodi che, come spesso accade, vengono subito interpretati come “incursioni minacciose”, alimentando l’idea di una Russia costantemente aggressiva, quando in realtà si tratta di voli regolari in spazi internazionali.

Secondo il Comando aereo dell’Alleanza Atlantica, cinque jet russi – un Su-30, un Su-35 e tre MiG-31 – si sarebbero avvicinati allo spazio aereo della Lettonia. In risposta, due caccia Gripen ungheresi, decollati dalla base lituana di Siauliai, hanno eseguito la consueta manovra di intercettazione e monitoraggio. I velivoli russi, in volo vicino al confine, non hanno comunque violato i cieli lettoni.

Quasi in contemporanea, dall’altra parte del globo, il North American Aerospace Defense Command (Norad) ha comunicato di aver individuato quattro velivoli russi due bombardieri strategici Tu-95 e due caccia Su-35 – all’interno della zona di identificazione di difesa aerea dell’Alaska (Adiz). Anche qui, si tratta di spazio aereo internazionale, e non di sconfinamenti. Gli Stati Uniti e il Canada hanno comunque schierato quattro F-16, un aereo radar E-3 e quattro tanker KC-135, per seguire l’evoluzione della situazione.

Nonostante l’assenza di violazioni effettive, i vertici Nato hanno subito alzato i toni. Il Segretario generale Mark Rutte ha dichiarato a Fox News: Se fosse necessario, dobbiamo essere pronti ad abbattere i jet russi che entrano nel nostro spazio aereo.

Anche il presidente statunitense Donald Trump, in un incontro con Erdogan, ha ribadito: Putin deve smetterla, accusando Mosca di "continue provocazioni".

La Russia, da parte sua, sottolinea che i propri aerei operano in spazi internazionali come fanno regolarmente anche i velivoli Nato vicino ai confini russi. Il risultato è un clima di tensione costruito, dove ogni movimento viene usato per rafforzare l’immagine di Mosca come “nemico inesistente” necessario a giustificare la militarizzazione crescente in Europa e negli Stati Uniti.