Omicidio Charlie Kirk, vacilla la versione ufficiale, direttore Fbi Patel: "Indagini su effettiva traiettoria e impatto del proiettile e possibili complici"
Sono diversi punti che suscitano dubbi nell'assassinio dell'attivista Maga; ora il direttore dell'Fbi Kash Patel annuncia che bureau sta indagando su di essi
Nei casi di attentati politici di alto profilo, è quasi sempre l’FBI a fornire la narrazione ufficiale, mentre sono i cosiddetti “complottisti” a metterla in discussione. Questa volta, però, accade l’esatto contrario: è proprio l’FBI a sollevare dubbi sulla versione dei fatti che i media con tempestività hanno subito sposato. Vale a dire la tesi dell’assassino solitario, Tyler Robinson, appostato sul tetto del campus.
Durante il funerale di Kirk, il direttore dell’FBI Kash Patel ha rilasciato una dichiarazione sorprendente: “Stiamo indagando in modo meticoloso su teorie e punti di domanda, tra cui il luogo da cui è partito il colpo, la possibilità di complici, la confessione tramite SMS, le chat di Discord, l'angolazione dello sparo e l'impatto del proiettile, il modo in cui è stata trasportata l'arma, i gesti delle mani osservati come potenziali ‘segnali’ vicino a Charlie al momento del suo assassinio”. Anche l'Fbi quindi non sarebbe convinto della veridicità della versione ufficiale, ma starebbe vagliando piste alternative.
Omicidio Charlie Kirk, vacilla la versione ufficiale, direttore Fbi Patel: "Indagini su effettiva traiettoria e impatto del proiettile e possibili complici"
Uno dei punti più controversi riguarda una registrazione video mai diffusa al pubblico fino ad oggi, ma visionata da Candace Owen, storica alleata e amica personale di Kirk. Secondo la Owen, la ripresa – effettuata da una telecamera posizionata alle spalle di Kirk – non mostra alcun foro di uscita sulla schiena, contraddicendo quindi la teoria secondo cui il colpo sarebbe arrivato frontalmente. Se così fosse, il presunto “foro d’ingresso” sul petto potrebbe in realtà essere un foro di uscita, compatibile con uno sparo proveniente da destra, non dal fronte.
Altre anomalie riguardano i messaggi chat attribuiti a Robinson, inviati al suo compagno poco prima dell’arresto. Il contenuto di questi messaggi ha suscitato più di un sospetto: il linguaggio usato – come l’espressione fuori moda “my love” – e il livello eccessivo di dettaglio (“ho nascosto il fucile nel bosco avvolto da uno straccio”) fanno pensare a un testo generato artificialmente più che a uno scritto da un giovane ventenne.
Inoltre sono emerse diverse teorie per cui Tyler Robinson non sarebbe il vero killer di Kirk. Come riportato da alcuni utenti sul web, le foto segnaletiche di Robinson non sarebbero uguali alle immagini del killer che fugge dal luogo del delitto, alimentando l'ipotesi di due persone diverse.
Inoltre neppure l'arma usata per l'assassinio sembrerebbe corrispondere al fucile ritrovata dalla polizia. Come riportato da uno streamer messicano, le immagini dell'attentato aprirebbero alla pista di un "telefono-pistola" usato come arma da una misteriosa donna, in prima fila all'evento in cui è stato ucciso l'attivista Maga.
Senza contare altri punti "oscuri" della vicenda: i legami di Kirk con il partito repubblicano, le critiche verso Israele che potrebbero aver spinto, secondo alcune teorie, il Mossad ad intervenire e per finire la volontà di Kirk di correre per la Casa Bianca.